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Bancarotta fraudolenta: commento sulla sentenza Cass. pen., Sez. V, n. 39730/2024

La recente sentenza della Corte Suprema di Cassazione, Sezione V Penale, n. 39730 del 29 ottobre 2024, ha affrontato il delicato tema della bancarotta fraudolenta patrimoniale, confermando la responsabilità di A.A. e B.B., membri del consiglio di amministrazione di una società fallita. La decisione si articola attorno alla questione della distrazione di beni immobili e della loro donazione a un soggetto politico, analizzando le implicazioni giuridiche e le modalità di accertamento del reato.

Il contesto della sentenza

La Corte ha esaminato il caso di A.A. e B.B., accusati di aver distratto beni immobili nel contesto del fallimento della Società Edilizia Romana Spa. I ricorrenti sostenevano che le operazioni erano state effettuate per ottenere vantaggi fiscali e non avevano arrecato danno ai creditori, invocando la solidità patrimoniale della società al momento delle donazioni. Tuttavia, la Cassazione ha sottolineato che il reato di bancarotta fraudolenta si configura non solo in presenza di un danno effettivo, ma anche di una condotta idonea a mettere in pericolo gli interessi dei creditori.

Le condotte di distrazione di beni dal patrimonio sociale comportano la lesione dell'interesse dei creditori alla conservazione della consistenza patrimoniale.

Principi giuridici e valutazione della condotta

In merito alla responsabilità penale, la Corte ha riaffermato che il dolo generico è sufficiente per la configurazione della bancarotta fraudolenta. Non è necessario provare che l’atto abbia causato un danno immediato, ma è sufficiente dimostrare la consapevolezza della potenziale lesione agli interessi dei creditori. Inoltre, la valutazione della condotta deve considerare l'effettiva situazione patrimoniale della società e la natura delle operazioni compiute.

  • La gratuità degli atti stipulati implica una consapevole volontà di sottrarre beni dal patrimonio sociale.
  • Ogni atto di disposizione deve essere valutato in relazione alla sua incidenza sulla garanzia patrimoniale dei creditori.
  • La posizione debitoria nei confronti di un creditore ipotecario deve essere considerata nel calcolo della solidità patrimoniale.

Conclusioni

La sentenza in esame rappresenta un importante richiamo per gli amministratori di società in crisi. Essa chiarisce che la responsabilità penale per bancarotta fraudolenta non dipende solo dall'effettivo danno arrecato, ma dalla potenziale rischiosità delle operazioni effettuate. Gli amministratori devono pertanto adottare comportamenti improntati alla massima cautela e trasparenza, al fine di preservare gli interessi dei creditori e evitare conseguenze penali. La Corte ha dimostrato che, anche in presenza di una apparente solidità patrimoniale, le operazioni che possono compromettere il patrimonio sociale sono suscettibili di essere sanzionate penalmente.