Questa pagina raccoglie articoli, sentenze e ordinanze che trattano della normativa sugli stupefacenti, offrendo approfondimenti sulla giurisprudenza in materia.
Una recente sentenza della Corte di Cassazione chiarisce la distinzione tra concorso nel reato di illecita detenzione di stupefacenti e mera connivenza non punibile. Esploriamo le implicazioni legali e le differenze fondamentali.
La sentenza chiarisce le condizioni per la responsabilità di chi svolge attività di 'corriere' nel traffico di stupefacenti, evidenziando la necessità di dimostrare la consapevolezza del sodalizio criminoso.
Analisi della sentenza n. 47576 del 2024 che chiarisce le condizioni per la partecipazione a un'associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, evidenziando l'importanza della stabilità e continuità nella fornitura.
Analizziamo la sentenza della Cassazione penale del 2018, che ha affrontato importanti questioni relative alla detenzione di stupefacenti e al favoreggiamento, evidenziando le implicazioni normative e giurisprudenziali.
Analisi della sentenza n. 14961 della Corte di Cassazione riguardante il concorso nella detenzione di sostanze stupefacenti, con focus su recidiva e motivazione delle decisioni giuridiche.
Analisi della sentenza della Corte di Cassazione n. 49202 del 2023, che conferma la condanna per detenzione di sostanze stupefacenti e discute le modalità di valutazione della consapevolezza e della pena.
La recente sentenza della Corte di Cassazione fornisce importanti chiarimenti sul concorso di persone nel reato di detenzione di sostanze stupefacenti e sulla distinzione tra concorso e favoreggiamento.
Analizziamo la recente sentenza della Corte di Cassazione che affronta la complessità delle associazioni mafiose legate al traffico di stupefacenti, evidenziando i principi giuridici e le implicazioni per gli imputati coinvolti.
Analisi della sentenza n. 27517 del 2024, con focus sui requisiti e le differenze tra associazione e concorso di persone nel traffico di stupefacenti.
La recente sentenza della Corte di Cassazione chiarisce i limiti della configurabilità del reato di rifiuto di sottoporsi a accertamento per uso di stupefacenti, evidenziando l'importanza della tassatività e tipicità delle norme penali.