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Commento alla Sentenza Cass. pen., Sez. III, n. 6218 del 2018: Riflessioni sui Reati di Stupefacenti e Favoritismo

La sentenza n. 6218 del 2018 della Corte Suprema di Cassazione offre spunti di riflessione significativi riguardo ai reati previsti dal D.P.R. n. 309 del 1990 e all'applicazione delle cause di non punibilità. In particolare, la Corte ha esaminato le posizioni di G.L. e Ga.Ra.Ma.Fr., coinvolti in reati legati agli stupefacenti e al favoreggiamento, rispettivamente. La decisione evidenzia l'importanza dell'adeguamento delle pene alle nuove disposizioni legislative e alle interpretazioni giurisprudenziali.

Il caso di G.L. e la Ridefinizione della Pena

G.L. è stato condannato per il delitto di cui all'art. 73, comma 5, del D.P.R. n. 309/1990, un reato che, a seguito delle modifiche legislative, ha visto la sua natura giuridica trasformarsi in un titolo autonomo. Questo cambiamento ha portato a nuovi limiti edittali più favorevoli, con un minimo di sei mesi e un massimo di quattro anni di reclusione. Tuttavia, la Corte di Appello di Messina non ha proceduto a una rideterminazione della pena, violando così il principio della lex mitior, che impone di applicare il trattamento penale più favorevole in caso di mutamento normativo.

  • Il diritto dell'imputato di essere giudicato secondo la legge più favorevole, come stabilito dall'art. 2 c.p., comma 4.
  • La necessità di rivalutare le misure sanzionatorie alla luce dei principi di uguaglianza e proporzionalità.
  • Il dovere di motivare adeguatamente la pena inflitta, specialmente in assenza di circostanze aggravanti.
La finalità rieducativa della pena richiede un'approfondita valutazione dei cambiamenti normativi e delle circostanze attenuanti.

Il Caso di Ga.Ra.Ma.Fr. e il Concetto di Famiglia

Per quanto riguarda Ga.Ra.Ma.Fr., la questione centrale era l'applicazione della causa di non punibilità prevista dall'art. 384 c.p. per il favoreggiamento. La Corte ha riconosciuto che la nozione di famiglia si è ampliata per includere anche le unioni di fatto, in linea con l'evoluzione sociale e le pronunce della Corte Europea dei Diritti Umani. La sentenza Emonet del 2007 ha stabilito che la nozione di famiglia non è limitata al matrimonio, ma include legami di fatto stabili.

Questo aspetto giuridico è fondamentale, poiché riconosce il valore delle relazioni affettive non formalizzate, un principio che è stato ulteriormente ribadito dalla giurisprudenza italiana. La Corte ha quindi annullato la sentenza della Corte di Appello, ritenendo che non fosse stata adeguatamente considerata la possibilità di applicazione della causa di non punibilità per Ga.Ra.Ma.Fr.

Conclusioni

La sentenza Cass. pen., Sez. III, n. 6218 del 2018 segna un passo importante nella giurisprudenza italiana riguardo ai reati di stupefacenti e al favoreggiamento. Essa sottolinea l'importanza di un'applicazione corretta e aggiornata delle norme penali, in particolare in un contesto giuridico in continua evoluzione. Con l'annullamento della sentenza impugnata e il rinvio alla Corte di Appello di Reggio Calabria, si apre la strada a una nuova valutazione delle pene in base ai principi giuridici più recenti e alle evoluzioni sociali che influenzano il concetto di famiglia.