Commento alla Sentenza Cass. pen. n. 49202/2023: Detenzione e Spaccio di Sostanze Stupefacenti

La recente sentenza n. 49202 del 2023 della Corte di Cassazione si occupa di un caso di detenzione di sostanze stupefacenti, confermando le decisioni assunte in sede di merito. Questa pronuncia offre spunti rilevanti per comprendere come la giurisprudenza italiana gestisca le questioni di consapevolezza e responsabilità nell'ambito dei reati di droga.

Il Caso: Detenzione di Sostanze Stupefacenti

Nel caso in esame, A.A. è stata condannata a quattro anni e due mesi di reclusione, oltre a una multa di 22.000 euro, per aver detenuto cocaina e hashish. La Corte di appello di Napoli aveva confermato la condanna del Tribunale, ritenendo che la ricorrente fosse consapevole del contenuto delle sostanze detenute. La Corte ha escluso l'ipotesi di lieve entità del reato, considerando la qualità e la quantità delle sostanze, nonché altre circostanze come il possesso di una somma significativa di denaro e strumenti considerati utili per lo spaccio.

La Corte ha ritenuto che la consapevolezza della ricorrente fosse evidente, date le circostanze del caso e il contesto in cui si trovava.

Consapevolezza e Concorso nel Reato

Uno degli aspetti salienti della sentenza riguarda la valutazione della consapevolezza della ricorrente. La Corte di Cassazione ha ribadito che per configurare una condotta di concorso nel reato, è necessaria una consapevolezza attiva della partecipazione all'illecito. In questo caso, la presenza di denaro contante e altri elementi di prova hanno supportato l'idea che A.A. fosse a conoscenza del contesto criminale, non limitandosi a un comportamento passivo.

  • Possesso di denaro contante in grande quantità
  • Strumenti utili per la detenzione e lo spaccio di sostanze stupefacenti
  • Consapevolezza della condotta illecita del convivente

Esclusione dell'Ipotesi di Lieve Entità

La Corte ha chiarito che l'ipotesi di lieve entità, prevista dall'art. 73, comma 5, del D.P.R. n. 309 del 1990, non può essere applicata in modo automatico, ma deve essere valutata in relazione a tutti gli elementi del caso. In questo caso, la quantità e la qualità delle sostanze erano tali da escludere la possibilità di qualificare il fatto come di lieve entità. La testimonianza di altri elementi probatori ha ulteriormente supportato questa conclusione.

Conclusioni

In conclusione, la sentenza n. 49202 del 2023 della Corte di Cassazione fornisce un'importante riflessione sull'argomento della consapevolezza e della responsabilità penale in relazione ai reati di droga. La Corte ha dimostrato come una valutazione attenta e contestualizzata dei fatti possa influenzare significativamente il giudizio finale e la pena inflitta. Questo caso evidenzia la necessità di un approccio rigoroso nella trattazione delle questioni legate alla detenzione e allo spaccio di sostanze stupefacenti, contribuendo così a una giurisprudenza più chiara e coerente in materia.

Studio Legale Bianucci