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Bancarotta Fraudolenta: Commento alla Sentenza Cass. Pen., Sez. V, n. 28257 del 2023

La recente sentenza della Corte di Cassazione, Sezione V Penale, n. 28257 del 30 giugno 2023, offre spunti significativi per comprendere le sfide giuridiche legate alla bancarotta fraudolenta. In particolare, il caso esaminato coinvolge M. M., accusata di bancarotta fraudolenta documentale durante la sua amministrazione di una società poi dichiarata fallita. La decisione della Corte di Cassazione si basa su una riflessione approfondita sui requisiti di dolo e sulla responsabilità degli amministratori.

Contesto e Sviluppo della Sentenza

La Corte d'appello di Firenze aveva confermato la condanna di M. M., escludendo l'aggravante contestata e fissando una pena di due anni di reclusione. Tuttavia, i motivi di ricorso avanzati dall'imputata hanno posto l'accento su vizi motivazionali e violazioni di legge, richiedendo una rivalutazione della sua responsabilità. In particolare, la difesa ha sostenuto che M. M. non avesse tenuto conto delle irregolarità contabili, attribuendo la gestione a terzi.

La responsabilità dolosa non può essere affermata sulla base della mera carica ricoperta.

Il Dolo nella Bancarotta Fraudolenta

Un punto chiave emerso dalla sentenza è la necessità di dimostrare il dolo specifico nella configurazione della bancarotta fraudolenta. La Corte ha ribadito che, affinché si possa configurare tale reato, è fondamentale l'accertamento di una condotta consapevole volta a impedire la ricostruzione del patrimonio societario. La sentenza ha evidenziato che il mero stato delle scritture contabili non basta a dimostrare la responsabilità dell'imputato; è necessario provare la consapevolezza dell'imputato riguardo alle irregolarità contabili.

  • La distinzione tra bancarotta fraudolenta e bancarotta semplice è cruciale per la valutazione della responsabilità.
  • L'abdicazione dagli obblighi di vigilanza deve essere accompagnata dalla rappresentazione della possibilità di frode.
  • Il giudice deve fornire adeguata motivazione in merito alla conoscenza da parte dell'amministratore della situazione contabile.

Conclusione

La sentenza Cass. Pen., Sez. V, n. 28257 del 2023, rappresenta un importante passo avanti nella giurisprudenza in materia di bancarotta. Essa chiarisce che la responsabilità per bancarotta fraudolenta non può essere automatica e richiede prove specifiche di dolo. Questo approccio non solo tutela i diritti degli amministratori che operano in buona fede, ma rafforza anche la necessità di un rigoroso controllo nella gestione delle società. La Corte ha annullato la sentenza impugnata, rinviando il caso per un nuovo giudizio, il che offre l'opportunità di una più attenta valutazione delle prove e delle responsabilità.