La legittimità dell'arresto per atti persecutori: commento alla sentenza della Cassazione

La recente sentenza della Corte di Cassazione, Sezione V Penale, n. 35235 del 19 settembre 2024, offre importanti spunti di riflessione in merito alla legittimità dell'arresto per atti persecutori. La Corte ha annullato un'ordinanza del GIP del Tribunale di Brescia che non convalidava l'arresto di A.A., accusato di molestie e minacce nei confronti della sua ex compagna B.B. Questo caso mette in luce non solo la definizione di "abitualità" richiesta dalla norma, ma anche l'importanza di considerare la gravità delle condotte in relazione alla sicurezza della persona offesa.

Il caso in esame

Il GIP di Brescia aveva inizialmente escluso la convalida dell'arresto per mancanza di abitualità nelle condotte di A.A. Tuttavia, secondo la Cassazione, il giudice non aveva adeguatamente considerato i fatti avvenuti nel mese di febbraio 2024, che avrebbero potuto configurare l'abitualità richiesta dall'art. 612-bis del codice penale. Infatti, la giurisprudenza stabilisce che anche un numero ridotto di episodi, purché significativi e ripetuti nel tempo, possa giustificare l'applicazione della legge contro il stalking.

La Corte di Cassazione ha affermato che sono sufficienti anche solo due episodi di atti persecutori per configurare l'abitualità della condotta, senza necessità di una sequenza temporale prolungata.

Le motivazioni della Cassazione

La Corte ha evidenziato che l'ordinanza impugnata minimizzava ingiustificatamente i comportamenti di A.A., nonostante fosse accertato che egli si fosse presentato sotto l'appartamento della persona offesa, brandendo un manganello e minacciando. La Cassazione ha sottolineato che, per la convalida dell'arresto, il giudice deve considerare il contesto e il significato delle azioni compiute, valutando la ragionevolezza delle decisioni della polizia giudiziaria.

  • Il concetto di "abitualità" deve essere interpretato in modo ampio.
  • La sicurezza della persona offesa è prioritaria nel giudizio di convalida.
  • La valutazione delle condotte deve tenere conto non solo dei singoli episodi, ma anche del loro impatto complessivo sulla vittima.

Conclusioni

La sentenza della Cassazione rappresenta un importante passo avanti nella tutela delle vittime di atti persecutori, riaffermando la necessità di una valutazione attenta e globale delle condotte. La legittimità dell'arresto di A.A. è stata confermata, evidenziando come anche episodi ripetuti in un breve intervallo di tempo possano configurare il reato di stalking. Questa decisione non solo sottolinea l'importanza della sicurezza delle vittime, ma invita anche i giudici a considerare con maggiore attenzione le dinamiche relazionali che possono portare a situazioni di pericolo.

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