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Bancarotta fraudolenta: commento alla sentenza Cass. pen. n. 36582 del 2024

La recente sentenza n. 36582 emessa dalla Corte di Cassazione, Sezione V Penale, il 2 ottobre 2024, offre importanti spunti di riflessione riguardo alla figura dell'amministratore di fatto nel contesto della bancarotta fraudolenta. Il caso riguarda A. A., condannato in primo grado per bancarotta fraudolenta e reati tributari, ma la Corte ha annullato la sentenza limitatamente a un capo per intervenuta prescrizione, confermando nel resto la responsabilità penale dell'imputato.

Il ruolo dell'amministratore di fatto nella bancarotta fraudolenta

La Corte di Cassazione ha ribadito che l'amministratore di fatto, ai sensi dell'art. 2639 del Codice Civile, è soggetto agli stessi doveri e responsabilità previsti per l'amministratore di diritto. Ciò implica che, se un individuo esercita in modo continuativo e significativo i poteri gestionali, è responsabile per eventuali comportamenti penalmente rilevanti.

Il soggetto che assume la qualifica di amministratore di fatto è gravato dell'intera gamma dei doveri cui è soggetto l'amministratore di diritto.

Nel caso di A. A., la Corte ha evidenziato come le sue azioni e la struttura societaria suggerissero una chiara intenzionalità nell'evitare la responsabilità diretta, utilizzando altri soggetti come "teste di legno". Le evidenze presentate, tra cui il suo ruolo di socio fondatore e la gestione delle operazioni societarie, hanno confermato la sua posizione di amministratore di fatto.

Le implicazioni della prescrizione

Un aspetto cruciale della sentenza è l'analisi della prescrizione. La Corte ha dichiarato estinto il reato contestato al capo 5 per intervenuta prescrizione, illustrando come il termine di prescrizione possa operare anche in sede di legittimità. Questo principio, sancito dall'art. 129, comma 2, del Codice di Procedura Penale, consente alla Corte di annullare la sentenza senza rinvio se riconosce una causa di non punibilità più favorevole.

  • Il termine di prescrizione per il reato di cui al capo 5 è scaduto dopo la pronuncia della corte territoriale.
  • La Corte ha sottolineato l'importanza di una chiara evidenza della non punibilità per procedere all'annullamento.

Questa decisione evidenzia come le tecniche di difesa in materia di reati finanziari debbano considerare attentamente le tempistiche e le modalità di contestazione, dato che la prescrizione può giocare un ruolo determinante nel risultato finale.

Conclusioni

In conclusione, la sentenza n. 36582 della Corte di Cassazione offre un'importante riflessione sul concetto di amministratore di fatto e sulla responsabilità penale in materia di bancarotta fraudolenta. Essa chiarisce che la mera formalità non esime un soggetto dai propri obblighi, mentre la prescrizione si configura come una salvaguardia per l'imputato qualora rispettata. La giurisprudenza continua a svilupparsi, mettendo in luce le complessità della gestione aziendale e i rischi legali ad essa connessi.