Commento alla Sentenza n. 29229 del 2024: La Pericolosità Sociale nel Diritto Italiano

La sentenza n. 29229 del 1 luglio 2024 della Corte di Cassazione offre spunti di riflessione significativi riguardo alla pericolosità sociale e alle misure di prevenzione nel nostro ordinamento. In particolare, la pronuncia chiarisce i criteri attraverso i quali un soggetto può essere considerato socialmente pericoloso, in base alla frequenza e alla natura delle violazioni commesse.

Il Contesto Normativo

La Corte fa riferimento all'articolo 1, comma 1, lettera c) del decreto legislativo n. 159 del 2011, che definisce la pericolosità sociale. Questa norma è fondamentale nel delineare i confini entro cui operano le misure di prevenzione, finalizzate a tutelare la sicurezza pubblica. La Corte di Cassazione, con la sentenza in esame, ribadisce che la pericolosità non deve essere considerata in modo astratto, ma deve tener conto delle specifiche condotte del soggetto e del contesto in cui queste si inseriscono.

La Massima della Sentenza

Pericolosità sociale ex art. 1, comma 1, lett. c), d.lgs. n.159 del 2011 - Natura e frequenza delle violazioni - Indicazione. In tema di misure di prevenzione, può ritenersi socialmente pericoloso per la sicurezza e la tranquillità pubblica il soggetto, dedito alla commissione di reati la cui offensività sia proiettata verso beni giuridici non esclusivamente individuali, commessi in un significativo intervallo temporale.

Questa massima evidenzia come la valutazione della pericolosità sociale debba basarsi non solo sulla tipologia di reati commessi, ma anche sulla loro gravità e sulla frequenza con cui si verificano. Il concetto di "significativo intervallo temporale" rappresenta un elemento chiave: si tratta di un indicatore che permette di comprendere se il soggetto abbia una condotta abituale e sistematica che possa mettere a rischio la collettività.

Implicazioni Pratiche e Giurisprudenziali

Le implicazioni di questa sentenza sono molteplici. Innanzitutto, essa invita a una lettura più attenta delle condotte individuali, evidenziando come il diritto non possa prescindere dall'analisi concreta dei fatti. Inoltre, si sottolinea l’importanza di un approccio che consideri le violazioni in un contesto più ampio, piuttosto che limitarne la valutazione a episodi isolati.

  • Necessità di analisi contestuale delle condotte.
  • Rilevanza della frequenza delle violazioni.
  • Focus sui beni giuridici collettivi piuttosto che individuali.

Questa sentenza si inserisce in un filone giurisprudenziale che tende a proteggere la sicurezza pubblica, senza compromettere i diritti individuali, favorendo un bilanciamento tra le esigenze di prevenzione e le garanzie di difesa.

Conclusioni

In sintesi, la sentenza n. 29229 del 2024 rappresenta un importante passo nella definizione della pericolosità sociale nel nostro ordinamento giuridico. Le indicazioni fornite dalla Corte di Cassazione offrono un quadro chiaro su come debbano essere interpretate le misure di prevenzione, ponendo l'accento su un approccio che tenga conto non solo delle condotte individuali, ma anche del contesto sociale e temporale in cui queste si manifestano. È un invito a una riflessione profonda sulle misure di prevenzione e sull'equilibrio tra sicurezza e diritti.

Studio Legale Bianucci