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Commento alla Sentenza n. 34630 del 2023: Confisca allargata e provenienza dei beni

La sentenza n. 34630 del 12 maggio 2023 della Corte di Cassazione si inserisce in un contesto giuridico complesso, riguardante la confisca allargata prevista dall'articolo 240-bis del Codice Penale. Questo provvedimento ha suscitato ampi dibattiti, soprattutto in merito alla provenienza dei beni confiscati e all'efficacia delle giustificazioni presentate dagli imputati.

Cosa stabilisce la sentenza

Il caso in esame ha visto come protagonista G. V., il quale si è trovato a dover giustificare la provenienza di un bene sottoposto a sequestro. La Corte ha chiarito che, nel caso di confisca allargata, non è sufficiente dimostrare che i fondi utilizzati per l'acquisto del bene siano stati ottenuti tramite un mutuo, se tali fondi provengono da attività criminosa. L'importanza di questa sentenza risiede nel principio che il contratto di mutuo non possa fungere da scudo per giustificare l'illecita accumulazione patrimoniale.

Confisca allargata - Rilevanza, ai fini della giustificazione della provenienza del bene, che le somme per il suo acquisto siano state ottenute lecitamente a titolo di mutuo - In caso di adempimento dell'obbligazione nascente dal mutuo con provvista illecita - Esclusione - Ragioni. In tema di confisca cd. allargata ex art. 240-bis cod. pen., non rileva, ai fini della giustificazione della provenienza del bene, che la provvista impiegata per l'acquisto del bene sottoposto a sequestro sia costituita da somme erogate a titolo di mutuo, nel caso in cui il denaro destinato all'adempimento dell'obbligazione nascente da tale contratto provenga dallo svolgimento di attività criminosa. (In motivazione, la Corte ha affermato che, in tal caso, il contratto di mutuo costituisce un segmento di un'operazione illecita più ampia volta a eludere la finalità vietata dall'ordinamento, ossia di consentire che il reo possa conservare cespiti riconducibili ad un'illecita accumulazione patrimoniale).

Implicazioni giuridiche e pratiche

Questa sentenza rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro la criminalità economica e il riciclaggio di denaro. Infatti, essa chiarisce che l'uso di strumenti legali, come i mutui, non può essere utilizzato per occultare la provenienza illecita dei fondi. Le implicazioni sono significative per i professionisti del diritto e per le istituzioni, poiché sottolineano la necessità di una vigilanza costante sui flussi finanziari e sulle operazioni patrimoniali.

  • Importanza della trasparenza nelle operazioni patrimoniali.
  • Necessità di identificare la provenienza lecita dei fondi.
  • Ruolo attivo delle istituzioni nella prevenzione del riciclaggio.

Conclusioni

In conclusione, la sentenza n. 34630 del 2023 offre una chiara interpretazione della confisca allargata e della provenienza dei beni, ribadendo che la mera esistenza di un contratto di mutuo, se accompagnato da fondi illeciti, non può giustificare l'acquisizione di beni. Questo orientamento giurisprudenziale rappresenta un deterrente efficace per coloro che intendono utilizzare sistemi legali per mascherare attività illecite, e rafforza il principio che la legalità deve prevalere in ogni transazione economica.