Commento sulla Sentenza n. 16140 del 2022: La Nomina del Difensore per Indagati Latitanti

La sentenza n. 16140 del 22 dicembre 2022, depositata il 17 aprile 2023, offre importanti chiarimenti sulla facoltà di nomina di un difensore per conto di un indagato latitante. In particolare, la Corte ha stabilito che, ai sensi dell'art. 96, comma 3, del Codice di Procedura Penale, tale facoltà è limitata esclusivamente ai casi in cui l'indagato si trovi in stato di detenzione, escludendo quindi i latitanti. Questa decisione ha sollevato interrogativi e spunti di riflessione sull'effettivo equilibrio tra diritto alla difesa e le esigenze di ordine pubblico.

Il Contesto Normativo e la Decisione della Corte

La norma in oggetto, art. 96, comma 3, del Codice di Procedura Penale, prevede che i prossimi congiunti possano nominare un difensore per l'indagato, ma solo in situazioni di limitazione della libertà personale. La Corte ha sottolineato la natura eccezionale di tale disposizione, che è pensata per garantire il diritto alla difesa in circostanze difficili, come la detenzione. La Corte ha, quindi, ritenuto che l’interpretazione estensiva della norma, applicabile anche ai latitanti, non sia giustificabile.

Facoltà di nomina da parte di un prossimo congiunto in favore di indagato latitante - Esclusione - Ragioni - Fattispecie. La facoltà dei prossimi congiunti di nominare, ai sensi dell'art. 96, comma 3, cod. proc. pen., un difensore nell'interesse dell'indagato riguarda esclusivamente le persone "in vinculis" e non i latitanti, avendo tale norma natura eccezionale, in quanto rigorosamente legata alla difficoltà di provvedere personalmente alla designazione di un difensore da parte della persona sottoposta alla condizione di limitazione della libertà personale ed essendo, pertanto, insuscettibile di interpretazione analogica. (In applicazione di tale principio, la Corte ha ritenuto esente da censure la decisione con cui si era ritenuta l'inammissibilità dell'istanza di revoca della dichiarazione di latitanza presentata dal difensore nominato dai prossimi congiunti dell'indagato).

Le Implicazioni della Sentenza

Questa sentenza ha diverse implicazioni significative:

  • Rafforza l'importanza del rispetto delle norme procedurali nel garantire il diritto alla difesa.
  • Esclude la possibilità di nomina di un difensore per gli indagati latitanti, aumentando la pressione su questi soggetti per affrontare il processo.
  • Stabilisce un precedente giurisprudenziale che limita l'applicazione analogica delle norme a favore degli indagati in condizione di latitanza.

In questo modo, la Corte ha ribadito il principio che la protezione dei diritti degli indagati deve avvenire nel rispetto del quadro normativo vigente, evitando interpretazioni che possano minare la sicurezza giuridica.

Conclusioni

La sentenza n. 16140 del 2022 rappresenta un importante passo nella definizione dei limiti della facoltà di nomina del difensore, evidenziando la distinzione tra le situazioni di detenzione e di latitanza. Questa decisione non solo chiarisce le norme vigenti, ma invita anche a riflettere sulle modalità di accesso alla giustizia e sulla protezione dei diritti degli indagati. È fondamentale che gli operatori del diritto prendano atto di queste indicazioni per garantire una difesa adeguata e conforme al dettato normativo.

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