Commento sulla sentenza n. 15243 del 2023: raccolta abusiva di scommesse e onere della prova

La sentenza n. 15243 del 2 marzo 2023, emessa dalla Corte di Cassazione, rappresenta un importante punto di riferimento nel contesto della raccolta abusiva di scommesse su eventi sportivi. In particolare, la decisione chiarisce le responsabilità delle parti coinvolte e l'onere della prova in tali procedimenti, con riferimento all'articolo 4 della legge n. 401 del 1989.

Il contesto giuridico della sentenza

Il caso in esame riguarda V. D., imputato per aver svolto attività di raccolta di scommesse in Italia per conto di un soggetto straniero privo di regolare concessione. La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio la decisione della Corte d'Appello di Lecce, confermando l'importanza di una corretta applicazione delle norme vigenti e dei principi europei relativi alla libera prestazione di servizi.

Attività svolta in Italia per conto di un "bookmater" straniero privo di concessione - Reato previsto dall'art. 4 legge n. 401 del 1989 - Onere della prova - Accusa e difesa - Riparto - Fattispecie. In tema di raccolta abusiva di scommesse su eventi sportivi, senza licenza, da parte di intermediario per conto di un allibratore estero, l'onere della prova in capo all'accusa si esaurisce con la dimostrazione della condotta materiale del reato di cui all'art. 4, comma 4-bis, legge 13 dicembre 1989, n. 401 e dell'assenza di licenza di pubblica sicurezza ex art. 88 T.U.L.P.S. in capo all'esercente, mentre è onere della difesa che invochi la disapplicazione della norma incriminatrice e del regime concessorio interno per contrasto con gli artt. 43 e 49 del trattato UE, come interpretato dalla Corte di giustizia, dimostrare la discriminazione operata a suo carico per effetto dell'illegittimo diniego di autorizzazione per mancanza di concessione in capo all'operatore straniero illegittimamente escluso per non conformità, con il diritto dell'unione, dei bandi di gara.

Onere della prova e diritti degli operatori

Il fulcro della sentenza è l'onere della prova, che gioca un ruolo cruciale nella determinazione della responsabilità penale. In particolare, la Corte ha stabilito che l'onere della prova ricade sull'accusa per quanto riguarda la dimostrazione della condotta materiale del reato e dell'assenza di licenza. Tuttavia, per quanto riguarda la disapplicazione della norma incriminatrice, è compito della difesa fornire evidenze di una discriminazione illegittima.

  • La raccolta di scommesse deve avvenire nel rispetto delle normative nazionali e europee.
  • Gli operatori esteri possono contestare le normative italiane se ritengono di essere discriminati.
  • La sentenza sottolinea l'importanza di una regolamentazione equa e non discriminatoria nel settore delle scommesse.

Conclusioni

La sentenza n. 15243 del 2023 segna un passo avanti nel chiarire le responsabilità e i diritti degli operatori nel settore delle scommesse. La distinzione dell'onere della prova tra accusa e difesa si inserisce nel più ampio contesto della normativa europea, sottolineando l'importanza di garantire un ambiente competitivo e giusto per tutti gli attori coinvolti. È fondamentale per gli operatori del settore rimanere informati sulle evoluzioni giuridiche per assicurarsi una corretta operatività nel mercato italiano.

Articoli Correlati