Sequestro preventivo e confisca: analisi della Sentenza n. 45268 del 2024

La Sentenza n. 45268 del 18 settembre 2024, emessa dalla Corte di Cassazione, offre un'importante riflessione sulle misure cautelari reali, in particolare riguardo al sequestro preventivo finalizzato alla confisca ex art. 240-bis del codice penale. Questo provvedimento giuridico riveste un ruolo cruciale nel contrasto alla criminalità economica, ma deve essere applicato con rigore e motivazione adeguata.

Il principio del "periculum in mora"

Secondo la massima della sentenza, il provvedimento di sequestro preventivo deve contenere una motivazione chiara e concisa riguardo alla sussistenza del "periculum in mora". Questa terminologia giuridica si riferisce alla necessità di giustificare il sequestro sulla base del rischio che il patrimonio possa essere disperso o compromesso. La Corte chiarisce che non è sufficiente la sola titolarità di un patrimonio inferiore a quello suscettibile di confisca per dichiarare l'esistenza di tale pericolo.

Sequestro preventivo finalizzato alla confisca ex art. 240-bis cod. pen. - Motivazione sulla sussistenza del "periculum in mora" - Necessità - Incapenza del patrimonio - Sufficienza - Esclusione. Il provvedimento di sequestro preventivo funzionale alla confisca allargata ex art. 240-bis cod. pen. deve contenere la concisa motivazione del "periculum in mora", che non può essere ritenuto esistente in base alla sola titolarità, da parte del soggetto destinatario della misura, di un patrimonio inferiore a quello suscettibile di confisca, neppure quando l'oggetto del vincolo è costituito da un bene fungibile quale il denaro.

Le implicazioni della sentenza

La sentenza in esame non solo ribadisce la necessità di una motivazione adeguata, ma introduce anche un elemento di garanzia per i destinatari delle misure cautelari. Infatti, la Corte di Cassazione ha stabilito che l'incapienza del patrimonio non può essere utilizzata come unica prova del "periculum in mora", escludendo così che la semplice titolarità di beni non sufficienti a coprire l'ammontare della confisca possa giustificare un provvedimento di sequestro.

  • Importanza della motivazione nel provvedimento di sequestro.
  • Esclusione della semplice titolarità come giustificazione del "periculum in mora".
  • Implicazioni per la tutela dei diritti dei soggetti coinvolti.

Conclusioni

La Sentenza n. 45268 del 2024 rappresenta un passo significativo verso una maggiore tutela dei diritti dei soggetti sottoposti a misure cautelari. L'obbligo di una motivazione chiara e dettagliata riguardo al "periculum in mora" non solo rafforza il principio di legalità, ma contribuisce anche a garantire un equilibrio tra l'esigenza di giustizia e la protezione dei diritti individuali. È fondamentale che gli operatori del diritto prestino attenzione a queste indicazioni, affinché si garantisca un'applicazione corretta e bilanciata delle misure cautelari nel nostro ordinamento giuridico.

Studio Legale Bianucci