Commento alla Sentenza Cass. pen. n. 40752 del 2024: La Responsabilità dell'Amministratore nella Bancarotta Fraudolenta

La sentenza n. 40752 del 2024 della Corte di Cassazione offre importanti chiarimenti sul tema della responsabilità penale degli amministratori di società in caso di bancarotta. In particolare, il caso in esame riguarda A.A., amministratore di una società, condannato per la tenuta irregolare e incompleta delle scritture contabili, a fronte di un fallimento dichiarato. La Corte d'Appello di Firenze aveva confermato la responsabilità dell'imputato, nonostante questi avesse sostenuto di aver fatto affidamento sul commercialista per la gestione contabile.

Il Ruolo dell'Amministratore e la Colpa nella Tenuta delle Scritture

La Corte ha ribadito un principio fondamentale: l'amministratore è sempre responsabile della corretta tenuta delle scritture contabili, anche se si avvale di professionisti esterni. In questo contesto, si fa riferimento a precedenti giurisprudenziali che stabiliscono che la bancarotta semplice è punibile anche a titolo di colpa. L'affidamento a un professionista non esonera l'amministratore dai suoi doveri di vigilanza e controllo.

L’amministratore non può disinteressarsi della contabilità, altrimenti incorre in responsabilità penale.

Le Censure del Ricorrente e la Valutazione della Colpa

A.A. ha presentato ricorso, sostenendo che la Corte d'Appello non avesse adeguatamente considerato la sua buona fede e il fatto di aver cercato di rimediare agli errori contabili successivamente. Tuttavia, la Corte di Cassazione ha rilevato che la semplice richiesta di aiuto a un altro professionista, dopo aver riscontrato irregolarità, non bastava a eliminare il disvalore della condotta iniziale. La responsabilità penale non si limita all'accertamento di danni, ma si estende alla vigilanza e alla correttezza della gestione contabile.

  • Responsabilità personale dell'amministratore
  • Colpa nella tenuta delle scritture
  • Obbligo di vigilanza anche su professionisti esterni

Conclusioni

La sentenza n. 40752 del 2024 sottolinea l'importanza della responsabilità individuale degli amministratori in ambito societario, specialmente in situazioni di crisi come il fallimento. La giurisprudenza è chiara: l'affidamento a terzi non esonera dall'onere di vigilanza e controllo. I principi stabiliti dalla Corte di Cassazione possono servire da monito per gli amministratori, affinché si attivino in modo proattivo nella gestione delle scritture contabili e nella supervisione delle operazioni aziendali, garantendo così la trasparenza e la correttezza necessarie per la tutela dei creditori.