Commento alla Sentenza n. 17171 del 2023: Atti Persecutori e Abuso del Processo

La recente sentenza n. 17171 del 16 gennaio 2023 della Corte di Cassazione fornisce importanti chiarimenti in merito alla configurabilità degli atti persecutori, evidenziando come le azioni giudiziarie ripetute e infondate possano integrare il reato di molestie. In particolare, il caso esaminato riguarda un asserito creditore che ha intrapreso ventitré azioni legali in dieci anni, basandosi su titoli falsificati. Questa condotta è stata ritenuta non solo abusiva, ma anche costituente molestia nei confronti del debitore.

La Nozione di Atti Persecutori e le Falsificazioni

Secondo l'art. 612-bis del Codice Penale, gli atti persecutori sono definiti come comportamenti che costituiscono molestie e che ledono la libertà e la dignità della persona. Nel caso in esame, il comportamento del creditore si è tradotto in una serie di azioni legali infondate, utilizzando documenti falsificati per giustificare le proprie pretese. Questo approccio ha portato la Corte a concludere che tali azioni costituiscono non solo abuso del processo, ma anche molestia.

La sentenza chiarisce che la reiterazione delle azioni legali, in assenza di una base giuridica valida, non solo danneggia il debitore, ma costituisce anche un reato di per sé. A tal proposito, è utile considerare i seguenti aspetti:

  • Falsificazione di documenti: L'uso di atti falsificati per intraprendere azioni legali è punito severamente dalla legge.
  • Reiterazione delle azioni legali: Laddove vi sia una continua e ingiustificata aggressione legale, si configura il reato di molestie.
  • Abuso del processo: L'uso improprio delle istituzioni legali per scopi di persecuzione personale è condannato dalla giurisprudenza.
Atti persecutori - Molestia - Nozione - Reiterate azioni giudiziarie sulla base di falsificazioni di titoli - Configurabilità - Ragioni - Abuso del processo - Sussistenza. In tema di atti persecutori, costituiscono molestie, elemento costitutivo del reato, le azioni reiteratamente promosse in sede civile (nella specie, ventitré in dieci anni), in base ad un'unica ragione contrattuale, da un asserito creditore che si era precostituito titoli esecutivi fondati su atti da lui falsificati e si era avvalso, quindi, di fatti consapevolmente inventati in funzione dell'unilaterale e ingiustificata modifica aggravativa della posizione del debitore, realizzata con abuso del processo, atteso che la falsificazione dei titoli e la reiterazione dell'azione giudiziaria risulta causativa di uno degli eventi alternativi previsti dall'art. 612-bis cod. pen.

Le Implicazioni Legali e le Conclusioni

La sentenza n. 17171 del 2023 rappresenta un'importante affermazione della giurisprudenza italiana in tema di atti persecutori e abuso del processo. Essa sottolinea la necessità di un uso responsabile delle azioni legali e mette in guardia contro le conseguenze di una condotta abusiva. Le vittime di tali abusi possono avvalersi della protezione offerta dalla legge, mentre chi intraprende azioni legali infondate rischia gravi sanzioni penali.

In un contesto giuridico sempre più attento alle tematiche di protezione dei diritti individuali, questa sentenza funge da deterrente per comportamenti scorretti, promuovendo una maggiore responsabilità nell'uso degli strumenti legali.

Studio Legale Bianucci