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Commento alla Sentenza n. 14917 del 2023: Falsità materiale e false dichiarazioni in atti pubblici

La recente sentenza n. 14917 del 15 febbraio 2023, emessa dalla Corte di Cassazione, affronta un tema di grande rilevanza nel campo del diritto penale: il concorso di reati tra falsità materiale e false dichiarazioni in atti pubblici. Questo pronuncia offre importanti spunti di riflessione sulla tutela della veridicità delle informazioni presentate all'Autorità giudiziaria e sul corretto funzionamento del sistema giuridico.

Il caso specifico e le sue implicazioni

Nella fattispecie in esame, l'imputato, F. G., già sottoposto a regime di detenzione domiciliare, aveva prodotto un certificato medico falso per richiedere l'autorizzazione a recarsi presso una struttura medica. La Corte ha ritenuto che sussista un concorso materiale di reati, piuttosto che un rapporto di specialità, tra il delitto di falsità materiale commessa in atto pubblico e quello di false dichiarazioni.

  • La falsità materiale si configura quando si presenta un atto che sembra autentico, ma che in realtà non lo è.
  • Le false dichiarazioni, invece, sono atti ideologici che compromettono l'integrità del processo giuridico.
  • Il corretto funzionamento della giustizia è tutelato da leggi rigorose che sanzionano tali comportamenti.
Atto pubblico formato da privato - False dichiarazioni o attestazioni in atti destinati all'Autorità giudiziaria - Concorso materiale di reati - Sussistenza - Fattispecie. Sussiste concorso materiale di reati, e non rapporto di specialità, tra il delitto di falsità materiale commessa dal privato in atto pubblico e quello di false dichiarazioni od attestazioni in atti destinati all'Autorità giudiziaria, in quanto il primo fa apparire come venuto ad esistenza un atto che, in realtà, non è stato mai formato, mentre il secondo, posto a presidio del corretto funzionamento della giustizia, si traduce in un falso ideologico commesso da privato. (Fattispecie in cui la Corte ha ritenuto corretta la condanna per entrambe le fattispecie di reato dell'imputato che, sottoposto a regime di detenzione domiciliare, dopo aver formato un certificato medico falso, aveva richiesto al magistrato di sorveglianza di essere autorizzato a recarsi, libero nella persona, presso una struttura medica per sottoporsi ai trattamenti terapeutici indicati nell'allegato certificato).

Riflessioni sulla tutela della giustizia

Questa sentenza sottolinea l'importanza della verità nei procedimenti giuridici. La produzione di documentazione falsa non solo mina la fiducia nelle istituzioni, ma può anche compromettere l'esito di procedimenti penali e civili. La Corte ha ribadito che la verità è un valore fondamentale da preservare, e l'uso di atti falsi per ottenere vantaggi personali è un comportamento da sanzionare severamente.

Conclusioni

In conclusione, la sentenza n. 14917 del 2023 rappresenta un importante passo avanti nella lotta alla falsità in ambito giuridico. Essa chiarisce che il concorso di reati è una realtà concreta e che la giustizia deve essere sempre tutelata attraverso misure di prevenzione e sanzione. È essenziale che tutti gli operatori del diritto, sia avvocati che giudici, siano consapevoli della gravità di tali condotte e promuovano una cultura della verità e della correttezza.