Sentenza n. 45280 del 2024: L'importanza della presunzione di innocenza nel giudizio di pericolosità sociale

La sentenza n. 45280 del 30 ottobre 2024 della Corte di Cassazione rappresenta un importante momento di riflessione sui principi fondamentali del diritto penale e delle misure di prevenzione in Italia. Essa affronta la questione della rilevanza di una sentenza di assoluzione all'interno del procedimento di prevenzione, chiarendo alcuni aspetti fondamentali legati alla presunzione di innocenza e alla non contraddizione nell'ordinamento giuridico.

Il contesto della sentenza

Nel caso specifico, l'imputato, R. C., era stato prosciolto da un reato di evasione fiscale poiché l'imposta evasa era risultata inferiore alla soglia di rilevanza penale. Nonostante ciò, nel procedimento di prevenzione, si era tentato di utilizzare questa vicenda come elemento indicativo di pericolosità sociale generica. La Corte ha chiarito che un'affermazione di pericolosità non può basarsi su fatti per cui è intervenuta una sentenza definitiva di assoluzione.

Principio di non contraddizione e presunzione di innocenza

La Corte ha sottolineato che, secondo il principio di non contraddizione dell'ordinamento e la presunzione di innocenza come interpretata dalla Corte Europea dei Diritti Umani, la negazione penale irrevocabile di un fatto impedisce di considerarlo come elemento indiziante per il giudizio di pericolosità. Questo aspetto è fondamentale, poiché rinforza l'idea che la situazione giuridica di un soggetto non possa essere compromessa da un fatto per cui è stato dichiarato innocente.

Giudizio di pericolosità sociale generica - Sentenza di assoluzione passata in giudicato - Autonoma valutazione del fatto nel procedimento di prevenzione - Esclusione - Ragioni - Fattispecie. In tema di misure di prevenzione, il giudice, nonostante l'autonomia tra procedimento penale e procedimento di prevenzione, non può attribuire rilevanza, al fine di giungere ad un'affermazione di pericolosità generica del proposto ex art. 1, comma 1, lett. b), d.lgs. 6 settembre 2011, n. 159, a fatti per i quali sia intervenuta sentenza definitiva di assoluzione posto che, in virtù del principio di non contraddizione dell'ordinamento e della presunzione di innocenza come interpretata dalla Corte EDU, la negazione penale irrevocabile di un determinato fatto impedisce di assumerlo come elemento indiziante ai fini del giudizio di pericolosità. (Nella specie, il ricorrente era stato prosciolto dal reato di cui all'art. 4, d.lgs. 10 marzo 2000, n. 74, per essere l'imposta evasa inferiore alla soglia di rilevanza penale).

Conclusioni

La sentenza n. 45280 del 2024 ribadisce principi giuridici fondamentali che tutelano i diritti degli individui, in particolare in relazione alla presunzione di innocenza e alla non contraddizione nel diritto penale. Questo caso evidenzia l'importanza di garantire che le misure di prevenzione non possano essere influenzate da situazioni giuridiche già concluse, come una sentenza di assoluzione, per non compromettere i diritti di chi è già stato dichiarato innocente. La giurisprudenza continua a sottolineare la centralità del rispetto dei diritti fondamentali nell'ambito delle misure di prevenzione, un tema di cruciale importanza per il nostro ordinamento giuridico.

Studio Legale Bianucci