Commento alla Sentenza Cass. pen., Sez. V, n. 12499 del 2023: Bancarotta Semplice e Elemento Soggettivo

La recente sentenza della Corte di Cassazione, n. 12499 del 2023, offre spunti interessanti sul reato di bancarotta semplice e sui requisiti necessari per configurare l'elemento soggettivo del reato. In questo articolo, analizzeremo i motivi della decisione, l'importanza della tenuta delle scritture contabili e l'applicazione dell'articolo 131 bis c.p. riguardo alle cause di non punibilità.

Il Contesto della Sentenza

Il caso in esame riguarda A.A., condannato per bancarotta semplice in qualità di amministratore di una società dichiarata fallita. La Corte d'Appello di Firenze aveva confermato la condanna, ma A.A. ha presentato ricorso per cassazione, sostenendo che non vi fosse l'elemento soggettivo necessario per la configurazione del reato a causa di un errore di diritto.

La Corte ha chiarito che l'errore sulla natura di precetto integrante la fattispecie penale è da considerarsi inescusabile.

La Questione dell'Elemento Soggettivo

Uno dei punti cruciali della sentenza è la questione dell'elemento soggettivo del reato di bancarotta semplice. A.A. sosteneva di avere agito in buona fede, convinto di non dover tenere le scritture contabili poiché la società non era più operativa. Tuttavia, la Corte ha ribadito che l'errore sulla legge extrapenale che regola l'obbligo di tenuta delle scritture contabili è considerato inescusabile. Questo è conforme a quanto stabilito da precedenti giurisprudenziali, in cui si evidenzia che l'errata interpretazione di norme non penali non può escludere la responsabilità penale dell'imputato.

La Causa di Non Punibilità e la Valutazione della Tenuità del Fatto

Un altro aspetto interessante della sentenza riguarda la causa di non punibilità prevista dall'articolo 131 bis c.p. La Corte ha rimarcato che, nonostante il reato di bancarotta semplice sia un reato di pericolo, ciò non esclude la possibilità di applicare questa causa di non punibilità. Tuttavia, la motivazione della Corte d'Appello sul rifiuto di applicare questa causa è stata considerata insoddisfacente, suggerendo la necessità di una valutazione più approfondita delle peculiarità del caso.

  • Errore di diritto inescusabile riguardo alla tenuta delle scritture contabili.
  • Possibilità di applicare la causa di non punibilità anche per reati di pericolo.
  • Necessità di una motivazione più dettagliata da parte del giudice di rinvio.

Conclusioni

La sentenza n. 12499 del 2023 della Corte di Cassazione ribadisce l'importanza della tenuta delle scritture contabili per gli amministratori di società e chiarisce i confini dell'elemento soggettivo nel reato di bancarotta semplice. Inoltre, offre una riflessione sulla necessità di valutare con attenzione le cause di non punibilità, lasciando aperta la possibilità di un nuovo esame da parte della Corte d'Appello di Firenze. Questa decisione rappresenta un passo importante per una giurisprudenza sempre più attenta e rigorosa in materia di diritto fallimentare e responsabilità degli amministratori.

Studio Legale Bianucci