Usura e Confisca: Analisi della Sentenza n. 16045 del 2023

La recente sentenza n. 16045 del 2023 della Corte di Cassazione offre un'importante riflessione sulla questione della confisca dei profitti derivanti da attività usurarie. Questa decisione si inserisce in un contesto giuridico complesso, dove la distinzione tra danno civile e danno criminale assume un ruolo cruciale.

Il concetto di profitto confiscabile

La Corte ha stabilito che il profitto confiscabile, ai sensi dell'art. 644, comma sesto, del codice penale, coincide con gli interessi usurari concretamente corrisposti. Questo significa che l'effettivo arricchimento patrimoniale ottenuto attraverso la condotta illecita è direttamente legato agli interessi usurari percepiti dall'imputato. La sentenza chiarisce che, ai fini della confisca, è irrilevante l'eventuale omessa restituzione delle somme prestate come capitale.

Profitto confiscabile - Individuazione - Criteri - Interessi usurari concretamente corrisposti - Omessa restituzione all'agente delle somme prestate come capitale - Irrilevanza. In tema di usura, il profitto confiscabile ai sensi dell'art. 644, comma sesto, cod. pen., identificandosi, conformemente alla generale nozione di profitto del reato, nell'effettivo arricchimento patrimoniale conseguito, in rapporto di immediata e diretta derivazione causale dalla condotta illecita, coincide con gli interessi usurari concretamente corrisposti. (Fattispecie in cui la Corte, in applicazione di tale principio, ha ritenuto, sulla base della distinzione tra danno civile e danno criminale, che fosse possibile sottoporre a sequestro preventivo finalizzato alla confisca le somme effettivamente percepite dall'imputato a titolo di interessi, rimanendo a tal fine irrilevante il profilo dell'omessa restituzione delle somme prestate come capitale).

Implicazioni giuridiche della sentenza

Questa sentenza ha diverse implicazioni giuridiche, non solo per i casi di usura, ma anche per la gestione dei profitti derivanti da attività illecite. In particolare, la Corte ha messo in evidenza la distinzione tra danno civile e danno criminale, stabilendo che la confisca si può applicare anche indipendentemente dalla restituzione delle somme prestate come capitale. Ciò rappresenta un netto cambiamento rispetto ad alcune interpretazioni precedenti, dove la restituzione era vista come un elemento fondamentale.

  • Il profitto confiscabile è direttamente legato agli interessi usurari.
  • La confisca può avvenire anche senza che ci sia stata restituzione delle somme come capitale.
  • La Corte ribadisce l'importanza della distinzione tra danno civile e danno criminale.

Conclusioni

In conclusione, la sentenza n. 16045 del 2023 offre un importante chiarimento sulla confisca dei profitti derivanti da usura, riaffermando la centralità degli interessi usurari nella valutazione del profitto confiscabile. Questo orientamento giurisprudenziale potrebbe avere un impatto significativo sulla lotta contro l'usura, rendendo più efficace la possibilità di recuperare i profitti illeciti e, di conseguenza, proteggere i soggetti vulnerabili da pratiche predatori.

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