Commento alla Sentenza n. 36 del 2024: Aggravanti nei delitti contro i minori

La recente sentenza n. 36 del 14 novembre 2024 della Corte di Cassazione ha suscitato un ampio dibattito in ambito giuridico, in particolare riguardo all'applicabilità dell'aggravante prevista dall'art. 61, comma primo, n. 11-ter) del codice penale. Questa norma prevede un aumento di pena per chi commette un delitto ai danni di un minore, specialmente in contesti educativi. La Corte ha chiarito che tale aggravante non si limita ai delitti contro la persona previsti nel titolo XII del codice penale, ma si estende anche a reati che, pur non rientrando in questo titolo, ledono comunque l'integrità della persona, come nel caso di una rapina.

Il significato dell'aggravante

La massima della sentenza afferma:

Aggravante di cui all'art. 61, comma primo, n. 11-ter), cod. pen. - Applicabilità ai delitti contro la persona non compresi nel titolo XII, libro II del codice penale - Sussistenza - Ragioni - Fattispecie. L'aggravante di aver commesso un delitto contro la persona ai danni di un minore all'interno o nelle adiacenze di istituti di istruzione o di formazione, di cui all'art. 61, comma primo, n. 11-ter), cod. pen., è applicabile non solo ai delitti contro la persona previsti nel titolo XII del libro II del codice penale, ma anche a quelli, non compresi nel titolo indicato, che contemplano la condotta di offesa alla persona, pur se in termini concorrenti con la lesione di altri beni. (In motivazione, la Corte ha precisato che tale aggravante è applicabile al delitto di rapina, per la natura plurioffensiva dello stesso, che, oltre al patrimonio, lede anche la libertà e l'integrità fisica e morale del minore aggredito, in funzione della realizzazione del profitto).

Questa affermazione è significativa poiché amplia il campo di applicazione dell'aggravante, includendo reati come la rapina, che pur riguardano principalmente il patrimonio, comportano anche un'offesa all'integrità fisica e morale della vittima. Ciò rappresenta un importante passo avanti nella tutela dei minori, in quanto riconosce la violenza subita non solo come un attacco ai beni materiali, ma come un attacco alla persona stessa.

Implicazioni giuridiche

Le implicazioni giuridiche di questa sentenza sono molteplici. In primo luogo, si sottolinea l'importanza della protezione dei minori, specialmente in contesti educativi. In secondo luogo, si evidenzia come l'interpretazione estensiva dell'aggravante possa portare a pene più severe per i colpevoli di reati contro minori, contribuendo così a una maggiore deterrenza.

  • Applicazione dell'aggravante in caso di reati plurioffensivi.
  • Maggiore protezione per i minori in contesti educativi.
  • Possibili pene più severe per reati contro la persona.

Conclusioni

In conclusione, la sentenza n. 36 del 2024 rappresenta un'importante evoluzione nel diritto penale italiano, in particolare per quanto riguarda la protezione dei minori. L'ampliamento dell'ambito di applicazione dell'aggravante di cui all'art. 61, comma primo, n. 11-ter) del codice penale non solo rafforza la risposta dello Stato contro i delitti perpetrati ai danni dei più vulnerabili, ma offre anche un messaggio chiaro sulla condanna di qualsiasi forma di violenza, indipendentemente dalla sua natura. È fondamentale che il legislatore continui a vigilare su queste tematiche per garantire la sicurezza dei minori nella società attuale.

Studio Legale Bianucci