Sentenza n. 46027 del 2024: Diritto di accesso ai files audio nel riesame

La sentenza n. 46027 del 22 ottobre 2024, emessa dalla Corte di Cassazione, si pone come un'importante pietra miliare nell'ambito del diritto penale, in particolare per quanto riguarda il diritto di difesa e l'accesso agli atti dell'inchiesta. In un contesto giuridico sempre più complesso, la sentenza chiarisce le modalità con cui il difensore può esercitare il proprio diritto di accesso ai file audio delle intercettazioni, elementi fondamentali per un'adeguata difesa nel procedimento di riesame.

Il contesto della sentenza

La Corte si è trovata a dover esaminare un caso in cui il difensore di un imputato, N. C., ha richiesto l'accesso ai file audio contenenti registrazioni di intercettazioni, utili per la presentazione di una richiesta di riesame relativa a un provvedimento cautelare particolarmente complesso. La questione centrale era se il difensore fosse tenuto a indicare specificamente quali files desiderasse esaminare.

Richiesta del difensore di accedere ai “files” audio contenenti le registrazioni ai fini della presentazione della richiesta di riesame - Provvedimento cautelare complesso, con molteplici indagati e plurimi capi di imputazione, fondato su numerose intercettazioni - Onere di indicazione dei "files" delle captazioni di cui chiede l'autorizzazione all'ascolto e il rilascio di copia - Sussistenza - Conseguenze - Indicazione. In tema di riesame, il difensore che intende esercitare il diritto di accedere agli esiti dell'attività captativa in vista della presentazione della richiesta di riesame, a fronte di un provvedimento cautelare particolarmente complesso, con molteplici indagati e plurimi capi di imputazione, fondato su numerose intercettazioni, ha l'onere di indicare i "files" delle captazioni di cui chiede l'autorizzazione all'ascolto e il rilascio di copia, sicché, in mancanza di tali indicazioni, il ritardo dell'organo inquirente a provvedere non può ritenersi ingiustificato e l'eventuale mancato accesso della difesa agli atti non determina alcuna nullità del procedimento.

Le implicazioni per il diritto di difesa

La Corte ha stabilito che, in casi complessi, il difensore ha l'onere di specificare quali files desidera consultare. Questo aspetto è cruciale in quanto implica che il diritto di difesa non è illimitato, ma deve essere esercitato con una certa diligenza e chiarezza. La mancanza di indicazioni specifiche da parte della difesa non giustifica il ritardo dell'organo inquirente. Pertanto, il difensore deve essere proattivo nel richiedere l'accesso agli atti, per evitare che la propria posizione venga compromessa.

Conclusioni

In conclusione, la sentenza n. 46027 del 2024 rappresenta un importante chiarimento in materia di diritto di accesso alle intercettazioni nel contesto del riesame. Essa sottolinea l'importanza di una richiesta ben formulata da parte del difensore e il rispetto delle procedure legali. I professionisti del diritto devono tenere conto di queste indicazioni per garantire una difesa efficace e conforme alle normative vigenti.

Studio Legale Bianucci