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Analisi della Sentenza Cass. pen., Sez. VI, n. 62 del 2018: Concusso e Abuso di Potere

La sentenza della Corte di Cassazione n. 62 del 3 gennaio 2018 rappresenta un importante chiarimento nell'ambito del diritto penale, in particolare riguardo al reato di concussione, disciplinato dall'art. 319-quater del codice penale. In questo articolo, analizzeremo i principali aspetti della decisione, evidenziando le implicazioni legali e le responsabilità dei pubblici ufficiali coinvolti.

Il Contesto della Sentenza

La Corte di Appello dell'Aquila aveva precedentemente condannato S.V. e P.I. per aver abusato delle loro posizioni di pubblici ufficiali, inducendo M.P. a promettere loro un vantaggio consistente nel non denunciare abusi edilizi. Questa condotta ha portato alla contestazione di concussione, e la sentenza della Cassazione ha confermato la condanna, respingendo i ricorsi degli imputati.

Il delitto di induzione indebita a dare o promettere utilità si perfeziona anche se l'evento non si verifica per la resistenza opposta dal privato alle illecite pressioni del pubblico agente.

Analisi dei Motivi di Ricorso

Gli imputati hanno presentato diversi motivi di ricorso, tra cui la presunta non configurabilità del reato in forma tentata, la violazione di norme processuali e la mancanza di motivazione da parte della Corte di Appello. Tuttavia, la Cassazione ha ritenuto infondati tali argomenti, ribadendo che il reato di concussione non richiede necessariamente l'accettazione della proposta illecita da parte della vittima.

  • La Corte ha confermato che il reato si configura anche in assenza di accettazione, purché ci sia stata un'induzione da parte del pubblico ufficiale.
  • È stato evidenziato che il tentativo di concussione è possibile anche se il privato oppone resistenza alle pressioni esercitate.
  • La responsabilità degli imputati è stata confermata anche sulla base della loro posizione di pubblici ufficiali e del contesto in cui è avvenuto il sopralluogo.

Conclusioni

La sentenza n. 62 del 2018 della Corte di Cassazione offre un importante spunto di riflessione sul tema della responsabilità dei pubblici ufficiali e sull'applicazione delle norme relative alla concussione. Essa sottolinea la necessità di tutelare la libertà di autodeterminazione dei privati, specialmente in contesti in cui vi è un evidente squilibrio di potere. Per i professionisti del diritto, è fondamentale comprendere le implicazioni di questa sentenza, sia nella consulenza legale che nella difesa di casi simili.