La recente sentenza della Corte di Cassazione, identificata con il numero 31704/2024, si segnala per la sua importanza nel chiarire i confini delle misure cautelari applicabili in casi di violenza domestica e atti persecutori. La decisione, emessa il 2 maggio 2024, affronta la questione dell'applicazione dell'art. 384-bis del Codice di Procedura Penale, evidenziando la necessità di bilanciare la tutela delle vittime con il rispetto dei diritti degli indagati.
Il caso in esame riguardava un provvedimento del pubblico ministero che disponeva un divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, senza però disporre l'allontanamento d'urgenza dalla casa familiare. Il Giudice per le Indagini Preliminari (G.I.P.) del Tribunale di Gorizia ha ritenuto, a fronte della non coabitazione tra l'indagato e la vittima, che tale misura non potesse essere convalidata.
La Corte di Cassazione ha confermato che il divieto di avvicinamento non può essere considerato un provvedimento autonomo, ma deve essere affiancato all'allontanamento dalla casa familiare in presenza di fondati motivi di pericolo.
La Corte ha richiamato i principi di tipicità e tassatività delle misure cautelari, sanciti dall'art. 13 della Costituzione. In particolare, l'art. 384-bis, comma 2-bis, del Codice di Procedura Penale attribuisce al pubblico ministero il potere di disporre l'allontanamento dalla casa familiare solo in presenza di coabitazione o pericolo di ripristino della stessa.
Questa sentenza ribadisce l'importanza di un approccio normativo che riconosca l'evoluzione delle dinamiche familiari e relazionali. La Corte ha sottolineato che la definizione di violenza domestica non si limita alla coabitazione, ma deve considerare anche relazioni precedenti e contesti di pericolo. È fondamentale garantire che le misure di protezione siano adeguate e proporzionate al rischio di violenza, in linea con le normative nazionali ed europee.
La sentenza n. 31704/2024 della Corte di Cassazione rappresenta un passo significativo nella protezione delle vittime di violenza domestica e atti persecutori. Essa chiarisce la necessità di misure cautelari appropriate, evidenziando il ruolo cruciale di un intervento tempestivo e mirato da parte delle autorità competenti. In un contesto giuridico in continua evoluzione, è fondamentale che gli operatori del diritto siano sempre aggiornati sulle norme e sulle interpretazioni giurisprudenziali per garantire una difesa efficace dei diritti delle vittime.