La recente sentenza della Corte di Cassazione (Cass. pen., Sez. VI, Sent., n. 16979 del 23/04/2024) offre spunti di riflessione significativi sulla materia delle truffe legate a erogazioni pubbliche, in particolare quelle destinate a sostenere le imprese durante l'emergenza sanitaria. La decisione ha ritenuto non sussistente l'aggravante della truffa aggravata nei confronti di A.A., amministratore di una società che ha percepito contributi a fondo perduto, chiarendo le linee di demarcazione tra i reati di truffa e di indebita percezione di erogazioni pubbliche.
Il Tribunale di Napoli aveva confermato l'applicazione degli arresti domiciliari nei confronti di A.A., contestandogli la indebita percezione di contributi pubblici, in base all'art. 316-ter cod. pen. Tuttavia, il Pubblico Ministero ha sostenuto che la condotta di A.A. dovesse essere qualificata come truffa aggravata ai sensi dell'art. 640-bis cod. pen., in quanto sarebbero stati utilizzati artifici per indurre in errore l'Agenzia delle Entrate.
La Corte ha chiarito che l'indebita percezione di contributi pubblici non integra automaticamente il reato di truffa aggravata, a meno che non sussistano elementi specifici di induzione in errore dell'ente erogatore.
La Corte ha accolto il ricorso di A.A., dichiarando inammissibile quello del Pubblico Ministero. In particolare, la Corte ha sottolineato che la condotta di A.A. si inquadra correttamente nell'ambito dell'indebita percezione di erogazioni pubbliche, poiché l'Agenzia delle Entrate, secondo la normativa vigente, non svolge un controllo preventivo sull'autocertificazione del richiedente.
Inoltre, la Corte ha evidenziato che l'aggravante relativa agli interessi finanziari dell'Unione Europea non poteva applicarsi nel caso specifico, in quanto i contributi percepiti non ledono il patrimonio dell'Unione, ma solo quello dello Stato italiano.
Questa sentenza della Cassazione rappresenta un importante chiarimento nel contesto delle erogazioni pubbliche e delle relative responsabilità penali. La distinzione fra indebita percezione e truffa aggravata è fondamentale per comprendere la portata delle normative vigenti e le conseguenze legali per le imprese. È cruciale che le aziende comprendano i rischi legati a dichiarazioni mendaci, ma la sentenza ci ricorda che l'applicazione delle norme deve avvenire con rigore e senza estensioni analogiche che possano danneggiare ingiustamente l'individuo.