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Riciclaggio e Truffa: Commento alla Sentenza Cass. pen., Sez. II, n. 8793 del 2024

La recente sentenza della Corte di Cassazione, Sezione II, n. 8793 del 2024, offre spunti interessanti in merito alla distinzione tra i reati di riciclaggio e di concorso in truffa informatica. La Corte ha confermato la condanna di un soggetto per il reato di riciclaggio, evidenziando l'importanza di valutare la consapevolezza dell'imputato rispetto all'origine illecita delle somme ricevute. Analizziamo i punti salienti della decisione e le implicazioni giuridiche che ne derivano.

Contesto della Sentenza

Il caso coinvolge A.A., il quale era stato inizialmente assolto dal Tribunale di Torino, ma successivamente condannato dalla Corte di Appello per riciclaggio, in relazione a somme di denaro provenienti da truffe informatiche. La difesa ha contestato questa decisione, sostenendo la buona fede dell'imputato e la mancanza di dolo nella sua condotta.

Il giudice di appello ha attribuito valenza probatoria significativa all'avvenuta utilizzazione del conto corrente dell'imputato per il versamento di somme provenienti da precedenti episodi di truffa informatica.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione ha ritenuto inammissibili i motivi di ricorso presentati dalla difesa, sottolineando come il compito del giudice di legittimità non sia quello di sostituirsi ai giudici di merito, ma di verificare se questi ultimi abbiano esaminato tutti gli elementi disponibili e fornito una motivazione adeguata. In particolare, la Corte ha evidenziato:

  • La responsabilità dell'imputato sussiste quando si dimostra che ha ricevuto somme di provenienza illecita sul proprio conto corrente, a prescindere dalla sua partecipazione attiva al reato di truffa.
  • Il dolo eventuale può essere configurato anche nella forma di accettazione del rischio riguardo all'origine illecita dei fondi ricevuti.
  • La questione del concorso nel reato presupposto deve essere valutata attentamente, poiché l'assenza di accordi specifici con gli autori della truffa implica che l'imputato non possa essere ritenuto colpevole di concorso ma solo di riciclaggio.

Conclusioni

La sentenza n. 8793 del 2024 rappresenta un'importante riflessione sulle responsabilità legate al riciclaggio e alla truffa informatica. La Corte ha ribadito che la consapevolezza dell'origine illecita delle somme ricevute è fondamentale per configurare la responsabilità penale. Questo caso sottolinea l'importanza di un'attenta valutazione delle circostanze e delle prove disponibili, nonché la necessità di chiarire le distinzioni tra i vari reati connessi a fenomeni di frode. In un contesto giuridico sempre più complesso, gli operatori del diritto devono prestare particolare attenzione a questi aspetti per garantire una corretta applicazione delle norme.