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Commento sulla Sentenza Cass. Pen., Sez. V, n. 40100 del 2018: Bancarotta Fraudolenta e Responsabilità degli Amministratori

La sentenza n. 40100 del 2018 della Corte di Cassazione offre un'importante riflessione sulla responsabilità penale in caso di bancarotta fraudolenta. Il caso analizzato riguarda Z.A., accusato di aver cagionato il fallimento della sua società tramite operazioni dolose e la distruzione di documentazione contabile. La decisione della Corte evidenzia alcuni punti chiave che meritano di essere approfonditi, sia per i professionisti del settore legale sia per gli imprenditori.

Il contesto della sentenza

Il caso prende avvio dalla pronuncia della Corte d'Appello di Milano, che aveva confermato la condanna di Z.A. per bancarotta fraudolenta documentale e per violazioni tributarie. La Corte d'Appello aveva ritenuto sufficienti le prove della condotta dolosa dell'imputato, in particolare l'omissione sistematica nel pagamento di tributi e contributi previdenziali, che aveva generato un debito di oltre 1.800.000 euro.

La Corte ha chiarito che la responsabilità penale per bancarotta non si limita alla mera causazione materiale del fallimento, ma richiede anche la consapevolezza da parte dell'imputato della natura dolosa delle sue azioni.

Elementi di responsabilità e consapevolezza

Un aspetto cruciale emerso dalla sentenza è la necessità di dimostrare la consapevolezza dell'imputato rispetto alla dolosità delle sue operazioni. Come stabilito dalla Corte, affinché si configuri il reato di bancarotta fraudolenta, è indispensabile che l'autore sia consapevole e voglia la natura dolosa dell'operazione, rappresentandosi il fallimento come effetto della sua condotta. In questo contesto, la Corte ha ribadito che una crisi di liquidità, pur rappresentando una causa di forza maggiore, non esclude la responsabilità penale se vi è stata un'azione dolosa.

  • Il reato di bancarotta fraudolenta si configura con operazioni dolose e omissive.
  • La consapevolezza della possibilità di fallimento è un elemento chiave per la responsabilità penale.
  • Il mancato pagamento di tributi e contributi è considerato un'operazione dolosa se sistematico.

Conclusioni

In conclusione, la sentenza n. 40100 del 2018 rappresenta un importante precedente per la giurisprudenza in tema di bancarotta fraudolenta. Essa evidenzia come la responsabilità penale degli amministratori non possa essere esclusa da circostanze di forza maggiore, ma debba essere valutata alla luce della consapevolezza e dell'intenzionalità delle azioni compiute. La chiarezza con cui la Corte ha delineato i confini della responsabilità penale in materia di fallimento offre spunti di riflessione sia per i professionisti del diritto che per gli imprenditori, evidenziando l'importanza di una gestione aziendale attenta e trasparente.