Colloqui in carcere: la sentenza n. 35470 del 2023 e le eccezionali circostanze

La sentenza n. 35470 del 24 marzo 2023, depositata il 23 agosto 2023, offre spunti significativi riguardo alla disciplina dei colloqui in carcere, in particolare sulla possibilità di prolungarli in presenza di "eccezionali circostanze". Questo provvedimento del Tribunale di Sorveglianza di Roma rigetta l'idea di un'autorizzazione permanente, sottolineando l'importanza di una verifica caso per caso.

Il contesto normativo

Secondo l'art. 37, comma 10, del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, è previsto che i colloqui con i detenuti possano essere prolungati in situazioni straordinarie. Tuttavia, la sentenza mette in evidenza che tale prolungamento non può essere concesso in modo automatico o permanente, ma deve essere autorizzato ogni volta, previa verifica delle circostanze specifiche.

01 Presidente: ROCCHI GIACOMO. Estensore: CALASELICE BARBARA. Relatore: CALASELICE BARBARA. Imputato: CUCCARO LUIGI. P.M. ODELLO LUCIA. (Parz. Diff.) Rigetta, TRIB. SORVEGLIANZA ROMA, 29/09/2022 563000 ISTITUTI DI PREVENZIONE E DI PENA (ORDINAMENTO PENITENZIARIO) - Colloqui - Prolungamento per "eccezionali circostanze" - Autorizzazione permanente - Esclusione - Verifica per ogni singolo colloquio - Necessità - Fattispecie. In tema di ordinamento penitenziario, il prolungamento del colloquio, ai sensi dell'art. 37, comma 10, prima parte, d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, può essere autorizzato non in via permanente, ma di volta in volta, previa verifica della ricorrenza delle "eccezionali circostanze". (Fattispecie in cui è stato escluso che le condizioni di salute del familiare del detenuto potessero giustificare l'estensione permanente del colloquio).

Implicazioni pratiche della sentenza

La decisione del Tribunale di Sorveglianza di Roma ha rilevanti ripercussioni pratiche. Essa chiarisce che le condizioni di salute di un familiare del detenuto, seppur significative, non possono giustificare un prolungamento automatico del colloquio. Questo porta a diverse considerazioni:

  • Necessità di una valutazione caso per caso per ogni richiesta di prolungamento.
  • Rafforzamento della disciplina normativa in materia di ordinamento penitenziario.
  • Possibili ricorsi e contestazioni da parte di detenuti e familiari in caso di diniego.

Conclusioni

La sentenza n. 35470 del 2023 rappresenta un importante passo avanti nella chiarificazione delle norme che regolano i colloqui in carcere. Essa ribadisce la necessità di una gestione oculata e situazionale delle richieste di prolungamento, evitando interpretazioni che possano portare a privilegi non giustificati. In un contesto legale delicato come quello penitenziario, ogni decisione deve essere ponderata e giustificata, garantendo il rispetto della legge e dei diritti dei detenuti.

Studio Legale Bianucci