Sentenza n. 37142/2024: La Riforma Cartabia e la Procedibilità d'Ufficio nel Furto di Energia

La sentenza n. 37142 del 12 giugno 2024, depositata l'8 ottobre 2024, offre un importante spunto di riflessione sulle modifiche apportate dalla Riforma Cartabia in relazione ai reati divenuti perseguibili a querela. In particolare, il caso esaminato riguarda un'accusa di furto di energia elettrica, dove la Corte ha annullato una decisione di primo grado ritenendo tardiva la contestazione di un'aggravante che avrebbe reso il reato procedibile d'ufficio. È cruciale comprendere le implicazioni legali di questa sentenza per chi opera nel settore legale e per i cittadini che potrebbero trovarsi coinvolti in situazioni simili.

Le Novità Introdotte dalla Riforma Cartabia

La Riforma Cartabia, attraverso il decreto legislativo n. 150 del 2022, ha apportato significative modifiche al sistema penale italiano. Tra i vari interventi, uno dei più rilevanti riguarda la possibilità per il pubblico ministero di modificare l'imputazione anche dopo la scadenza del termine per proporre la querela, se questo è previsto dalla legge. In particolare, l'articolo 85 del decreto stabilisce che, decorso il termine per la querela, il pubblico ministero può contestare un'aggravante che rende il reato procedibile d'ufficio. Questo aspetto è centrale nella decisione della Corte di Cassazione.

Analisi della Sentenza e delle Sue Implicazioni

La Corte ha chiarito che, nel caso di reati divenuti perseguibili a querela, è consentito al pubblico ministero di presentare una contestazione suppletiva di aggravante, anche dopo il decorso del termine per la querela. Questo approccio si fonda su una lettura evolutiva delle norme, che mira a garantire una risposta adeguata alla gravità dei reati. Nella fattispecie, la Corte ha evidenziato che la contestazione di un'aggravante, come nel caso di furto di energia elettrica, non può essere considerata tardiva se effettuata alla prima udienza utile, così da preservare l’efficacia della giustizia penale.

Reato divenuto perseguibile a querela per effetto della modifica introdotta dal d.lgs. n. 150 del 2022 (cd. Riforma Cartabia) - Decorso del termine per proporre la querela - Contestazione suppletiva di circostanza aggravante - Possibilità - Conseguenze - Procedibilità d'ufficio del reato - Ragioni - Fattispecie. In tema di reati divenuti perseguibili a querela per effetto della modifica introdotta dal d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150, è consentito al pubblico ministero, ove sia decorso il termine per proporre la querela di cui all'art. 85 del d.lgs. citato, modificare l'imputazione mediante la contestazione, alla prima udienza utile, di un'aggravante che rende il reato procedibile d'ufficio. (Fattispecie di furto di energia elettrica, in cui la Corte ha annullato la decisione del giudice di primo grado che aveva ritenuto tardiva la contestazione suppletiva dell'aggravante di cui all'art. 625, comma primo, n. 7, cod. pen.).

Conclusioni

La sentenza n. 37142/2024 rappresenta un significativo passo avanti nella comprensione delle dinamiche legate alla perseguibilità dei reati nel contesto della Riforma Cartabia. Essa evidenzia non solo la flessibilità del sistema penale in risposta alle diverse fattispecie delittuose, ma anche l'importanza di un adeguato intervento da parte del pubblico ministero per garantire una giustizia efficace. La possibilità di contestare aggravanti alla prima udienza utile, anche dopo il termine per la querela, introduce una nuova dimensione nella pratica giudiziaria, che meritava di essere analizzata e compresa. Pertanto, è fondamentale che tutti gli operatori del diritto siano aggiornati su tali cambiamenti normativi e sulle loro applicazioni pratiche.

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