La sentenza n. 38254 del 1 ottobre 2024, depositata il 18 ottobre 2024, offre un'importante riflessione sulla tematica dell'incompatibilità dei giudici nel processo penale. In particolare, il Collegio della Corte di Cassazione, presieduto dal giudice F. M. Ciampri e relatore A. D'Andrea, ha affrontato un caso in cui la parte interessata ha scoperto una causa di incompatibilità dopo l'emissione di un'ordinanza di inammissibilità dell'appello pronunciata "de plano". Questa decisione getta luce su come le parti possano tutelarsi in situazioni di questo tipo, chiarendo che è possibile dedurre la causa di incompatibilità con ricorso per cassazione.
Il tema dell'incompatibilità è regolato dal Codice di Procedura Penale, in particolare dall'articolo 37, che disciplina le procedure di ricusazione. Tuttavia, la sentenza in esame evidenzia che, in alcuni casi, la procedura di ricusazione preventiva può risultare impraticabile. Questo si verifica quando la parte ha appreso della causa di incompatibilità solo successivamente all'emissione del provvedimento impugnato.
Ordinanza di inammissibilità dell'appello resa "de plano" - Collegio composto dal giudice che ha emesso la sentenza impugnata - Conoscenza della causa di incompatibilità dopo l'emissione del provvedimento - Deducibilità del motivo con il ricorso per cassazione - Ammissibilità - Ragioni. In tema di ricusazione, la parte interessata, che sia venuta a conoscenza della causa di incompatibilità a seguito della comunicazione dell'ordinanza di inammissibilità dell'appello pronunciata "de plano" da un collegio composto dal giudice che ha emesso la decisione impugnata, è legittimata a dedurla con ricorso per cassazione avverso l'ordinanza di inammissibilità, stante l'impraticabilità della procedura di ricusazione preventiva di cui all'art. 37 cod. proc. pen., al fine di far valere la nullità assoluta del provvedimento.
Le implicazioni pratiche di questa sentenza sono significative. Essa stabilisce che le parti hanno il diritto di contestare l'incompatibilità anche dopo l'emissione di un provvedimento, a condizione che abbiano appreso della situazione di incompatibilità successivamente. Ciò ha importanti conseguenze per la difesa, poiché offre una seconda opportunità per sollevare questioni di legittimità, evitando che un errore procedurale pregiudichi il diritto alla giustizia.
La sentenza n. 38254 del 2024 rappresenta un passo avanti nella tutela dei diritti nel processo penale, offrendo una chiara interpretazione delle norme relative all'incompatibilità e alla ricusazione. Questo tipo di pronuncia non solo chiarisce i diritti delle parti coinvolte, ma rafforza anche la necessità di una giustizia equa e imparziale, garantendo che ogni parte possa contestare un provvedimento in modo adeguato. La giurisprudenza continua ad evolversi, e casi come questo sono fondamentali per comprendere le dinamiche del diritto penale italiano.