Guida senza patente: commento alla sentenza n. 36857 del 2023

La recente sentenza n. 36857 del 3 febbraio 2023, emessa dalla Corte di Cassazione, offre spunti significativi riguardo al reato di guida senza patente. In particolare, il caso ha coinvolto L. C., accusato di aver guidato un veicolo nonostante la revoca della patente, ma destinatario di un mero avviso orale dal questore. La Corte ha annullato senza rinvio la decisione della Corte d'Appello di Palermo, stabilendo che in tali circostanze non sussiste il reato.

Il contesto giuridico

La sentenza si basa sull'interpretazione dell'articolo 73 del decreto legislativo n. 159 del 2011, che disciplina le misure di prevenzione in materia di sicurezza pubblica. Secondo la Corte, l'avviso orale non costituisce una misura di prevenzione in grado di limitare la libertà personale. Di seguito, i punti salienti della pronuncia:

  • La guida priva di patente, in assenza di divieti specifici, non integra il reato.
  • Il mero avviso orale non comporta vincoli giuridici sufficienti per configurare una violazione.
  • La mancanza di misure preventive rende inapplicabile il reato di cui all'art. 73.

Analisi della massima

Reato di cui all'art. 73 d.lgs. n. 159 del 2011 - Guida senza patente - Soggetto destinatario di mero avviso orale - Sussistenza del reato - Esclusione - Ragioni. Non integra il reato di cui all'art. 73 d.lgs. 6 settembre 2011, n. 159, la guida di un autoveicolo senza patente o dopo che essa sia stata revocata da parte del destinatario di un mero avviso orale del questore, posto che questo, in assenza della prescrizione dei divieti previsti dall'art. 3, comma 4, d.lgs. citato, non costituisce misura di prevenzione, non comportando limitazioni alla libertà personale.

Questa massima chiarisce che la mera esistenza di un avviso orale non può essere considerata una limitazione legale sufficiente per inquadrare la condotta del soggetto come reato. La Corte, quindi, evidenzia l'importanza della sostanza giuridica dietro le misure di prevenzione.

Conclusioni

In conclusione, la sentenza n. 36857 del 2023 rappresenta un importante passo in avanti nella comprensione del diritto penale e delle misure di prevenzione. Essa chiarisce che non ogni avviso orale comporta conseguenze penali e che è fondamentale che le misure preventive siano chiare e vincolanti. Tale pronuncia offre una maggiore tutela ai cittadini, evitando che situazioni ambigue possano portare a sanzioni ingiuste.

Studio Legale Bianucci