Analisi della Sentenza n. 14890/2024: Riforma Cartabia e Procedibilità d'Ufficio

La recente sentenza n. 14890 del 14 marzo 2024, depositata il 10 aprile 2024, ha sollevato importanti questioni in merito alla procedibilità dei reati divenuti perseguibili a querela, in particolare alla luce delle modifiche apportate dal d.lgs. n. 150 del 2022, noto come Riforma Cartabia. Questa pronuncia della Corte di Cassazione, presieduta dalla Dott.ssa M. Vessichelli, annulla con rinvio una decisione del Tribunale di Catanzaro riguardante un caso di furto di energia elettrica.

Il Contesto della Sentenza

Nel contesto della Riforma Cartabia, alcune fattispecie di reato sono divenute perseguibili a querela. Tuttavia, la Corte ha chiarito che, anche in caso di decorso del termine per la proposizione della querela, il pubblico ministero ha la facoltà di modificare l'imputazione contestando un'aggravante che rende il reato procedibile d'ufficio. Questo aspetto è cruciale per garantire l'efficacia dell'azione penale, anche quando i termini per la querela sono scaduti.

Massima della Sentenza

Reato divenuto perseguibile a querela per effetto della modifica introdotta dal d.lgs. n. 150 del 2022 (cd. Riforma Cartabia) - Decorso del termine per proporre la querela ex art. 85 d.lgs. citato - Contestazione suppletiva di circostanza aggravante - Possibilità - Sussistenza - Conseguente procedibilità d'ufficio del reato - Sussistenza - Ragioni - Fattispecie. In tema di reati divenuti perseguibili a querela per effetto della modifica introdotta dal d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150, è consentito al pubblico ministero, ove sia decorso il termine per proporre la querela di cui all'art. 85 del d.lgs. citato, modificare l'imputazione mediante la contestazione, in udienza, di un'aggravante che rende il reato procedibile d'ufficio. (Fattispecie relativa a furto di energia elettrica, in cui la Corte ha annullato la decisione di proscioglimento del Tribunale, che aveva ritenuto tardiva la contestazione suppletiva dell'aggravante di cui all'art. 625, comma primo, n. 7, cod. pen.).

Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa pronuncia pone in evidenza alcune implicazioni pratiche significative:

  • Il pubblico ministero ha ora la possibilità di intervenire nei casi in cui la querela non sia stata presentata entro i termini previsti.
  • L'aggravante contestata potrà trasformare un reato da perseguibile a querela a procedibile d'ufficio, ampliando così le possibilità di intervento penale.
  • Questa disposizione mira a garantire una maggiore protezione alle vittime di reati, anche quando queste non siano pronte o non abbiano la possibilità di presentare una querela.

Conclusioni

La sentenza n. 14890 del 2024 rappresenta un importante passo avanti nella tutela delle vittime di reati, sottolineando il ruolo attivo del pubblico ministero e l'importanza della contestazione di aggravanti anche dopo il decorso dei termini per la querela. Questo nuovo approccio, che si inserisce nel contesto della Riforma Cartabia, indica una volontà legislativa di semplificare e rendere più efficiente l'azione penale, mirando a una giustizia più accessibile e reattiva.

Studio Legale Bianucci