Nella sentenza n. 38491 del 20 giugno 2024, la Corte di Cassazione si è espressa su un tema cruciale nel diritto penale: la determinazione della competenza per territorio in caso di reati connessi. La pronuncia, che ha come protagonista l'imputato L. S., chiarisce alcuni aspetti fondamentali riguardanti la contestazione del pubblico ministero e le sue implicazioni sulla competenza giudiziaria.
La Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato contro la decisione della Corte d'Appello di Milano, che aveva già fissato la competenza per territorio sulla base della contestazione formulata dal pubblico ministero. Questo principio è di fondamentale importanza, in quanto stabilisce che la competenza deve essere determinata sulla base degli atti formali di accusa, a meno che non emergano errori evidenti e macroscopici.
Determinazione della competenza - Riferimento alla contestazione del pubblico ministero - Successiva assoluzione da taluni dei reati contestati o esclusione di alcune circostanze aggravanti - Rilevanza - Esclusione. La competenza per territorio, nel caso di reati connessi, si determina avendo riguardo alla contestazione formulata dal pubblico ministero, a meno che questa non contenga errori rilevanti, macroscopici e immediatamente percepibili, sicché l'assoluzione da taluni dei reati contestati o l'esclusione di alcune circostanze aggravanti non può condurre "ex post" a un suo mutamento.
Questa massima evidenzia come la stabilità della competenza territoriale sia essenziale per garantire certezza e stabilità nel processo penale. La Corte chiarisce che l'eventuale assoluzione da alcuni reati o l'esclusione di aggravanti non deve influenzare la competenza già stabilita, a meno che non vi siano errori evidenti nella contestazione iniziale. Questo principio è in linea con il Nuovo Codice di Procedura Penale e con la giurisprudenza consolidata in materia, come evidenziato anche dalle massime precedenti.
Questa sentenza si inserisce in un filone giurisprudenziale ben definito, dove la Corte di Cassazione ha già avuto modo di affrontare questioni simili. Tra i riferimenti normativi, il Codice Penale (art. 61 comma 1 lett. 2) e il Nuovo Codice di Procedura Penale (art. 12) offrono un quadro normativo chiaro sulla competenza per reati connessi. Il principio stabilito dalla Corte è fondamentale per evitare conflitti di competenza e garantire un processo equo, evitando che decisioni successive possano compromettere la stabilità giuridica.
In conclusione, la sentenza n. 38491 del 2024 rappresenta un importante punto di riferimento per la giurisprudenza italiana in materia di competenza per territorio. La Corte di Cassazione, confermando linee già tracciate, riafferma la necessità di una chiara ed inequivocabile contestazione da parte del pubblico ministero, sottolineando che eventuali modifiche della situazione processuale non possono influenzare la competenza stabilita. Questo principio garantisce la stabilità e la certezza del diritto, elementi fondamentali per un processo giusto e equo.