La sentenza n. 36890 del 13 giugno 2024, emessa dalla Corte di Cassazione, ha affrontato una tematica di grande rilevanza nel campo del diritto penale, in particolare riguardo al trattamento delle pene per il delitto di lesioni personali non aggravate. Questo pronunciamento si inserisce in un contesto normativo in evoluzione, caratterizzato dalle recenti modifiche legislative che hanno inciso sulla competenza dei giudici e sulle modalità di esecuzione delle pene.
La Corte ha ribadito che, in sede di esecuzione, la pena detentiva legittimamente inflitta “ratione temporis” non può essere convertita in una delle sanzioni previste dall'art. 52 del d.lgs. n. 274 del 2000. Questo principio si fonda sul fatto che le sanzioni alternative non hanno una natura esclusivamente pecuniaria, contrariamente a quanto potrebbe suggerire una lettura superficiale delle nuove disposizioni. La sentenza sottolinea, quindi, che il transito del delitto nell'astratta competenza del giudice di pace, a seguito delle modifiche introdotte dal d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150, non consente la conversione della pena.
Delitto di lesioni personali non aggravato - Pena detentiva legittimamente inflitta “ratione temporis” - Transito del delitto, posteriormente al giudicato, nell'astratta competenza del giudice di pace - Conversione della pena detentiva in una delle sanzioni previste dall'art. 52 del d.lgs. n. 274 del 2000 - Possibilità - Esclusione - Ragioni. In sede di esecuzione, la pena detentiva legittimamente inflitta "ratione temporis" per il delitto di lesioni volontarie, transitato posteriormente al giudicato nell'astratta competenza del giudice di pace per effetto delle modifiche apportate dal d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150, non può essere convertita in una delle sanzioni previste dall'art. 52 d.lgs. 28 agosto 2000, n. 274, poiché, non avendo queste ultime natura esclusivamente pecuniaria, non può trovare applicazione l'art. 2, comma terzo, cod. pen.
Questa massima evidenzia come la Corte di Cassazione abbia posto l'accento sulla necessità di garantire che le pene siano eseguite in conformità alle disposizioni vigenti al momento del giudizio. In altre parole, la compatibilità della pena con le norme attuali è fondamentale per garantire un giusto processo. La decisione si inserisce in un più ampio dibattito sulla riforma del sistema penale italiano e sulla gestione delle pene, in particolare per i reati minori.
La sentenza n. 36890 del 2024 rappresenta un importante passo nella chiarificazione delle norme riguardanti le pene per lesioni personali non aggravate. Essa offre spunti di riflessione su come il diritto penale stia evolvendo e sull'importanza di rispettare le disposizioni normative nel momento dell'esecuzione delle pene. È fondamentale che gli operatori del diritto comprendano queste dinamiche, per garantire una corretta applicazione della legge e una giustizia equa per tutti.