Sentenza n. 44020/2024: Sospensione dell'Ordine di Esecuzione delle Pene Detentive Brevi

La sentenza n. 44020 del 7 novembre 2024, depositata il 2 dicembre 2024, rappresenta un'importante pronuncia del Tribunale di Reggio Calabria riguardante la sospensione dell'ordine di esecuzione delle pene detentive brevi. In particolare, la Corte esamina il tema del computo della pena espianda e la possibilità di includere le detrazioni previste dall'art. 656, comma 10-bis, del codice di procedura penale.

Il Contesto Normativo

La questione sollevata nella sentenza riguarda l'applicazione dell'art. 656 del codice di procedura penale, che disciplina l'esecuzione delle pene detentive brevi. In base alla norma, è previsto che la magistratura di sorveglianza possa riconoscere delle detrazioni per il tempo trascorso in detenzione, ma solo a seguito della dimostrazione di un'effettiva partecipazione del condannato a programmi di rieducazione.

La Massima della Sentenza

Pene detentive brevi - Sospensione dell'ordine di esecuzione - Computo della pena - Possibilità di tenere conto delle detrazioni di cui all'art. 656, comma 10-bis, cod. proc. pen. - Esclusione - Ragioni. In tema di sospensione dell'ordine di esecuzione di pene detentive brevi, la pena espianda deve essere determinata senza tenere conto delle detrazioni previste dall'art. 54 legge 26 luglio 1975, n. 354, pur se le stesse, ai sensi dell'art. 656, comma 10-bis, cod. proc. pen., devono essere indicate nell'ordine di esecuzione, trattandosi di beneficio che la magistratura di sorveglianza può riconoscere solo a seguito della effettiva partecipazione del condannato all'opera di rieducazione.

Questa massima chiarisce che, nel caso di pene detentive brevi, il tribunale non può considerare le detrazioni previste quando si determina la pena da espiare. Questo è un aspetto cruciale, poiché implica che il condannato non può avvantaggiarsi automaticamente di eventuali riduzioni della pena se non dimostra di aver partecipato attivamente a percorsi di rieducazione.

Le Implicazioni della Sentenza

Le ripercussioni di questa sentenza sono significative, in quanto pongono un forte accento sulla responsabilità del condannato nel dimostrare il proprio impegno verso il processo di riabilitazione. Questo orientamento giurisprudenziale è in linea con i principi di diritto penale europeo, che mirano a promuovere la reintegrazione sociale dei condannati attraverso misure di rieducazione.

  • Rafforzamento del principio della responsabilità individuale.
  • Chiarezza sull'interpretazione delle norme relative alle detrazioni.
  • Incentivazione a partecipare attivamente a programmi di rieducazione.

In conclusione, la sentenza n. 44020 del 2024 del Tribunale di Reggio Calabria offre un'importante riflessione su come le pene detentive debbano essere eseguite e sul ruolo fondamentale della rieducazione nella pena. Questo approccio non solo garantisce una maggiore equità nell'applicazione della giustizia, ma contribuisce anche a una visione più umana del sistema penale.

Studio Legale Bianucci