La Detenzione Domiciliare per Madri: Analisi della Sentenza n. 563000 del 2022

La questione della detenzione domiciliare per madri con figli minori è un tema delicato e complesso, che tocca aspetti giuridici e sociali. La recente sentenza del Tribunale di Sorveglianza di Taranto, n. 563000 del 22 giugno 2022, offre spunti di riflessione importanti riguardo alla concessione di misure alternative alla detenzione, soprattutto in relazione al rischio di recidiva.

Il Contesto Giuridico

Secondo l'articolo 47 della Legge 26/07/1975 n. 354, la detenzione domiciliare può essere concessa a madri con prole di età inferiore ai dieci anni, a patto che si dimostri che tale misura possa contenere il rischio di recidiva. La sentenza in oggetto ha specificato che la valutazione deve tenere conto delle modalità esecutive della misura e del comportamento del soggetto durante precedenti periodi di affidamento ai servizi sociali.

Presidente: TARDIO ANGELA. Estensore: CAPPUCCIO DANIELE. Relatore: CAPPUCCIO DANIELE. Imputato: MAIORANO ISABELLA. (Conf.) Dichiara inammissibile, TRIB. SORVEGLIANZA TARANTO, 22/06/2022 563000 ISTITUTI DI PREVENZIONE E DI PENA (ORDINAMENTO PENITENZIARIO) - Misure alternative alla detenzione - Detenzione domiciliare - Madre di prole infradecenne - Presupposti - Fattispecie. La detenzione domiciliare per le madri con prole minore di dieci anni può essere disposta se idonea a contenere il rischio di recidiva anche tenuto conto delle concrete modalità esecutive della misura.(Nella fattispecie, il Tribunale di sorveglianza ha ritenuto la persistenza di un elevato pericolo di reiterazione di condotte criminose in ragione dell'assenza di resipiscenza e della commissione di numerosi reati contro il patrimonio da parte della condannata nel corso di un precedente periodo di affidamento ai servizi sociali).

Analisi della Decisione

Il Tribunale ha dichiarato inammissibile la richiesta di detenzione domiciliare presentata da I. M., sottolineando la persistenza di un elevato rischio di recidiva. Questo aspetto è fondamentale, poiché evidenzia come la concessione di misure alternative non possa avvenire in modo automatico, ma debba essere valutata con attenzione caso per caso. La decisione è stata influenzata dall'assenza di segni di resipiscenza della condannata e dalla commissione di reati contro il patrimonio durante un precedente affidamento ai servizi sociali. Tali elementi hanno portato il Tribunale a considerare non idonea la misura richiesta.

  • Rischio di recidiva: valutazione cruciale nella concessione della misura.
  • Comportamento della condannata: assenza di resipiscenza e precedenti reati.
  • Modalità esecutive della misura: necessità di un'analisi concreta.

Conclusioni

La sentenza n. 563000 del 2022 rappresenta un'importante riflessione sui limiti e sulle possibilità offerte dalla detenzione domiciliare per madri con prole minore. È essenziale che le decisioni in materia di misure alternative alla detenzione siano sempre sorrette da una valutazione attenta e rigorosa, in grado di garantire sia la tutela della madre che la sicurezza della comunità. La giurisprudenza continua a evolversi, e casi come questo ci ricordano l'importanza di un equilibrio tra diritti individuali e considerazioni di ordine pubblico.

Studio Legale Bianucci