Commento sulla Sentenza n. 30720 del 2024: Patteggiamento e Percorsi di Recupero

La recente sentenza n. 30720, emessa il 23 maggio 2024, offre importanti spunti di riflessione sul tema del patteggiamento e della sospensione condizionale della pena, in particolare per i reati previsti dall'articolo 165, comma quinto, del codice penale. Questa decisione del GIP del Tribunale di Bologna, pubblicata il 26 luglio 2024, chiarisce alcuni aspetti fondamentali riguardo alla correlazione tra la richiesta delle parti e le disposizioni del giudice.

Il Contesto Normativo

La norma di riferimento, l'articolo 165 del codice penale, è particolarmente rilevante nel contesto dei reati che prevedono la possibilità di patteggiamento. Essa stabilisce che, per determinati reati, la concessione della sospensione condizionale della pena può essere subordinata alla partecipazione dell'imputato a specifici percorsi di recupero. Questo meccanismo ha lo scopo di garantire una risposta penale non solo punitiva, ma anche rieducativa.

La Massima della Sentenza

Reati di cui all’art. 165, comma quinto, cod. pen. - Subordinazione d’ufficio della sospensione condizionale della pena alla partecipazione ad un percorso di recupero - Difetto di correlazione tra richiesta e sentenza - Esclusione - Ragioni. In tema di patteggiamento per i reati indicati nell'art. 165, comma quinto, cod. pen., non sussiste il vizio di mancanza di correlazione tra richiesta e sentenza nel caso in cui il giudice subordini d'ufficio la sospensione condizionale della pena, alla cui concessione le parti hanno condizionato l'efficacia della pattuizione, alla partecipazione dell'imputato agli specifici percorsi di recupero di cui alla citata norma, trattandosi di condizione obbligatoria per legge, la cui applicazione è da ritenersi implicitamente accettata al momento della presentazione della richiesta. (Vedi: S.U. n. 10 del 1993, Rv. 194064-01).

Questa massima chiarisce che, nel caso in cui il giudice richieda la partecipazione a percorsi di recupero come condizione per la sospensione condizionale della pena, non si configura un difetto di correlazione tra quanto richiesto dalle parti e quanto stabilito dal giudice. Questo è fondamentale per comprendere come la legge e la giurisprudenza si integrino in un'ottica di recupero e reinserimento sociale.

Implicazioni della Sentenza

Le implicazioni di questa decisione sono molteplici e toccano diversi aspetti del diritto penale. In primo luogo, la sentenza riafferma l'importanza dei percorsi di recupero come strumenti di rieducazione, sottolineando che la partecipazione a tali programmi è non solo auspicabile, ma obbligatoria in determinati contesti. Inoltre, la sentenza stabilisce un precedente importante per i futuri casi di patteggiamento, in quanto chiarisce che le condizioni imposte dal giudice devono essere interpretate come parte integrante della richiesta di patteggiamento.

  • La rieducazione dell'imputato come obiettivo primario della pena.
  • La necessità di chiarire le condizioni del patteggiamento per evitare ambiguità.
  • Il ruolo del giudice nel garantire che le condizioni siano conformi alla legge.

Conclusioni

In conclusione, la sentenza n. 30720 del 2024 rappresenta un passo significativo verso la comprensione e l'applicazione della legge in materia di patteggiamento e sospensione condizionale della pena. Essa evidenzia l'importanza di percorsi di recupero come strumento non solo di punizione, ma di reinserimento, e chiarisce il ruolo del giudice nell'imporre condizioni che siano in linea con le aspettative legali e sociali. La giurisprudenza continua a evolversi, e questa sentenza ne è un chiaro esempio.

Studio Legale Bianucci