La sentenza n. 13423/2022 della Corte di Cassazione offre un'importante riflessione sulla responsabilità penale degli amministratori in caso di bancarotta fraudolenta documentale. La Corte ha confermato la condanna di C. R., ritenendolo responsabile per la cattiva tenuta delle scritture contabili della sua società, dichiarata fallita. Questa decisione si inserisce in un contesto giuridico in cui il rispetto degli obblighi contabili è cruciale per garantire la trasparenza e la legalità nelle attività imprenditoriali.
La Corte di Appello di Brescia aveva inizialmente condannato C. R. per bancarotta fraudolenta documentale, riducendo successivamente le pene accessorie. Tuttavia, il ricorrente ha sollevato diverse questioni, sostenendo che la Corte non avesse considerato adeguatamente le prove presentate, in particolare la relazione del curatore fallimentare che evidenziava la necessità di ulteriori accertamenti.
La mancata consegna della documentazione contabile al curatore impedisce la ricostruzione del patrimonio, configurando il delitto di bancarotta fraudolenta.
La Corte ha ribadito che per configurare il reato di bancarotta fraudolenta documentale è necessaria la presenza del dolo generico, ovvero la consapevolezza che la cattiva tenuta della contabilità possa rendere impossibile la ricostruzione delle vicende aziendali. Questo aspetto è cruciale, poiché sottolinea che gli amministratori non possono delegare completamente la gestione contabile a terzi, come un commercialista, senza mantenere la responsabilità individuale.
In particolare, la Corte ha osservato che C. R. aveva tenuto regolarmente la contabilità fino al 2007, per poi omettere ogni aggiornamento dal 2008, in prossimità del fallimento della società. Tale condotta è stata interpretata come una deliberata volontà di rendere opaco il reale andamento economico dell'azienda.
La sentenza della Cassazione n. 13423/2022 rappresenta un chiaro monito per tutti gli amministratori di società, evidenziando l'importanza della corretta tenuta delle scritture contabili e della trasparenza nelle operazioni aziendali. La responsabilità penale per bancarotta fraudolenta non deve essere sottovalutata, e gli amministratori devono essere consapevoli che la delega a professionisti esterni non li esonera dai loro obblighi legali.
In un contesto di crescente attenzione verso la legalità e la responsabilità sociale, è fondamentale che gli imprenditori adottino pratiche di governance solide e trasparenti, per evitare di incorrere in sanzioni penali e per preservare la fiducia dei propri stakeholder.