Sentenza n. 38450 del 2023: La querela per lesioni e il regime di procedibilità

La recente sentenza n. 38450 del 20 giugno 2023, emessa dalla Corte di Cassazione, rappresenta un importante momento di riflessione sul regime di procedibilità in materia di reati contro la persona, in particolare per quanto concerne le lesioni come conseguenza di altro delitto. In questo articolo, analizzeremo le motivazioni della sentenza e il suo impatto sulla giurisprudenza italiana, ponendo particolare attenzione al significato della querela della persona offesa.

Il contesto della sentenza

La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio una precedente decisione della Corte d'Appello di Milano, sottolineando la necessità della querela da parte della persona offesa per procedere con la punibilità del reato di lesione. Questa posizione si basa su un'interpretazione delle disposizioni del Codice Penale, in particolare degli articoli 586 e 590, che stabiliscono i criteri per la punibilità di tali reati.

Regime di procedibilità - Querela della persona offesa - Necessità - Ragioni. Il reato di lesione come conseguenza di altro delitto è punibile a querela della persona offesa, atteso che il richiamo operato dall'art. 586 cod. pen. alle disposizioni dell'art. 590 cod. pen. non può intendersi effettuato soltanto "quoad poenam".

Significato della massima

La massima espressa dalla sentenza evidenzia che, per i reati di lesione che derivano da un altro delitto, è indispensabile la querela della persona offesa. Questo implica che, senza la manifestazione di volontà della vittima, non è possibile procedere penalmente. La Corte, quindi, chiarisce che il richiamo dell'art. 586 alle disposizioni dell'art. 590 non è limitato esclusivamente all'aspetto della pena, ma si estende anche alla necessità di avviare il processo.

  • Il reato di lesione è di natura privata.
  • La querela è un atto necessario per la procedibilità.
  • Il richiamo normativo deve essere interpretato in modo estensivo.

Implicazioni pratiche e giuridiche

Questa sentenza ha importanti ripercussioni pratiche per le vittime di reati di lesione, in quanto rafforza il principio per cui solo attraverso la querela si può attivare la macchina giudiziaria. È fondamentale che le persone offese siano consapevoli di questo aspetto, poiché la loro volontà di procedere diventa essenziale per l'azione penale. La Corte, attraverso questa decisione, ribadisce inoltre l'importanza della protezione dei diritti delle vittime nel sistema giuridico italiano.

Conclusioni

In conclusione, la sentenza n. 38450 del 2023 fornisce un chiarimento significativo sul regime di procedibilità per i reati di lesione. La necessità della querela da parte della persona offesa non è solo un requisito formale, ma un elemento essenziale per garantire il rispetto dei diritti delle vittime e per permettere un giusto processo. La Corte di Cassazione, con questa pronuncia, contribuisce a delineare un quadro normativo chiaro e ben definito, che merita attenzione e studio da parte di tutti gli operatori del diritto.

Studio Legale Bianucci