Analisi della Sentenza n. 22364 del 2023: Chiusura delle Indagini e Diritti Difensivi

La sentenza n. 22364 del 2023, emessa dalla Corte di Cassazione, offre importanti chiarimenti riguardo il termine di venti giorni previsto dall'art. 415-bis del codice di procedura penale per la presentazione di memorie e richieste difensive. In particolare, la Corte ha stabilito che tale termine ha una natura ordinatoria, confermando e ampliando la giurisprudenza esistente in merito ai diritti difensivi degli imputati.

La Natura Ordinatoria del Termine di Venti Giorni

La Corte di Cassazione, con la sentenza in commento, ha ribadito che il termine di venti giorni per la presentazione delle memorie non è tassativo, ma ordinatorio. Questo significa che gli imputati possono esercitare i propri diritti fino alla richiesta di rinvio a giudizio, secondo quanto previsto dall'art. 416 del codice di procedura penale. Questa interpretazione è cruciale, in quanto permette agli avvocati di preparare una difesa più completa, anche dopo il decorso di tale termine.

Le Implicazioni della Mancata Effettuazione dell'Interrogatorio

Avviso di chiusura delle indagini - Termine di venti giorni per la presentazione di memorie e di richieste - Natura ordinatoria - Mancata effettuazione dell'interrogatorio richiesto dopo venti giorni dalla notifica - Nullità generale a regime intermedio. Il termine di venti giorni dalla notifica dell'avviso di conclusione delle indagini, previsto dall'art. 415-bis cod. proc. pen. per la presentazione delle memorie e delle richieste difensive, ha natura ordinatoria, sicché i diritti difensivi possono esercitarsi fino alla richiesta di rinvio a giudizio ai sensi dell'art. 416 cod. proc. pen. (In motivazione, la Corte ha aggiunto che la mancata effettuazione dell'interrogatorio, chiesto dopo il decorso di venti giorni dalla notifica dell'avviso, ma prima della richiesta di rinvio a giudizio, integra una nullità generale a regime intermedio per lesione del diritto di difesa).

La Corte ha inoltre sottolineato che la mancata effettuazione dell'interrogatorio, se richiesta dopo il termine di venti giorni, ma prima della richiesta di rinvio a giudizio, comporta una nullità generale a regime intermedio. Questo implica che il diritto di difesa dell'imputato è stato leso, e tale violazione può avere conseguenze significative per il processo.

Conclusioni

La sentenza n. 22364 del 2023 rappresenta un passo avanti nella tutela dei diritti difensivi in Italia. La chiarificazione sulla natura ordinatoria del termine di venti giorni offre agli avvocati maggiori strumenti per garantire una difesa adeguata ai propri assistiti. Inoltre, l'affermazione della nullità per la mancata effettuazione dell'interrogatorio ribadisce l'importanza del rispetto delle procedure per salvaguardare i diritti fondamentali degli imputati. Questo caso sottolinea l'importanza di un'attenta analisi delle tempistiche e delle modalità di esercizio dei diritti difensivi nelle indagini preliminari, per garantire un giusto processo e la tutela dei diritti umani.

Studio Legale Bianucci