Sentenza n. 35624 del 2023: Il consenso al prelievo di campioni biologici e la sua validità giuridica

La sentenza n. 35624 del 20 gennaio 2023 della Corte di Cassazione rappresenta un'importante pronuncia in materia di prelievo di campioni biologici e della necessità di consenso dell'interessato. Questa decisione fornisce chiarimenti essenziali sulla validità degli atti di prelievo anche in assenza del verbale di consenso, dando una lettura innovativa delle norme vigenti.

Il contesto giuridico del prelievo di campioni biologici

In base agli articoli 224-bis e 359-bis del Codice di Procedura Penale, il prelievo di campioni biologici può avvenire anche in assenza del consenso dell'interessato, seppur in determinate circostanze. La Corte ha ritenuto che, nel caso specifico, gli esiti del prelievo coattivo di capelli e saliva potessero essere considerati utilizzabili in sede di giudizio abbreviato. Questo rappresenta un punto di svolta significativo per la giurisprudenza e la prassi giudiziaria in Italia.

Analisi della massima della sentenza

Prelievo di campioni biologici - Verbale che attesta il consenso dell’interessato - Assenza - Inutilizzabilità genetica dell’atto - Esclusione - Ragioni - Fattispecie. La mancanza del verbale attestante il consenso al prelevamento di campioni biologici non dà luogo a inutilizzabilità "patologica" dell'atto di prelievo, posto che le disposizioni di cui agli artt. 224-bis e 359-bis cod. proc. pen. ne consentono l'effettuazione coattiva. (Fattispecie in cui la Corte ha ritenuto che fossero utilizzabili, in sede di giudizio abbreviato, gli esiti delle attività di prelievo coattivo di capelli e saliva, pur in assenza del verbale attestante il consenso della persona interessata).

La massima della sentenza mette in luce come la semplice assenza di un verbale di consenso non possa essere interpretata come un'invalidità dell'atto di prelievo. Questo approccio consente di bilanciare il diritto alla difesa e le esigenze di giustizia, garantendo che prove rilevanti possano essere utilizzate anche in situazioni in cui il consenso non è formalizzato. È fondamentale sottolineare che tale interpretazione non significa una deroga ai diritti fondamentali, ma piuttosto un'applicazione prudente della norma nel contesto di indagini penali.

Conclusioni

La sentenza n. 35624 del 2023 ci offre una visione chiara e pragmatica sulle problematiche riguardanti il prelievo di campioni biologici. Essa evidenzia come il sistema giuridico italiano possa adattarsi ai requisiti di giustizia, anche in situazioni complesse. Gli avvocati e i professionisti del settore legale dovrebbero tenere in considerazione questi sviluppi, poiché possono avere un impatto significativo sulla difesa e sull'interpretazione delle norme di procedura penale. La questione del consenso, infatti, rimane cruciale e continuerà a essere oggetto di dibattito e approfondimenti nella giurisprudenza futura.

Studio Legale Bianucci