Commento alla Sentenza n. 45862 del 2024: Inammissibilità e Sanzioni Pecuniarie

La sentenza n. 45862 del 22 ottobre 2024 della Corte di Cassazione offre spunti importanti riguardo al tema dell’inammissibilità dei ricorsi e delle relative sanzioni pecuniarie. Questo provvedimento si inserisce in un contesto giuridico complesso, in cui la responsabilità delle parti nel processo è centrale e incide direttamente sulla quantificazione delle sanzioni stesse.

Il Contesto della Sentenza

In questa decisione, la Corte ha dichiarato inammissibile un ricorso presentato da V. S., stabilendo che la sanzione pecuniaria prevista dall’art. 616 del codice di procedura penale deve essere applicata secondo un criterio graduale. Questo approccio tiene conto della specifica causa di inammissibilità del ricorso, riflettendo così la volontà del legislatore di evitare abusi processuali.

La Corte ha evidenziato che, nel caso di inammissibilità dovuta a colpa della parte privata impugnante, la sanzione può essere aumentata fino al triplo qualora emergano profili di inammissibilità di significativa gravità. Questa posizione è coerente con quanto stabilito in precedenti sentenze, come quelle del 2017 e del 2024, che hanno ribadito l’importanza di un’applicazione rigorosa della norma per garantire l’integrità del processo.

La Massima della Sentenza

Inammissibilità - Quantificazione della sanzione pecuniaria ex art. 616 cod. proc. pen. - Criterio graduale tenuto conto della causa di inammissibilità del ricorso - Indicazione. In caso di inammissibilità del ricorso per cassazione dovuta a colpa della parte privata impugnante, la sanzione pecuniaria in favore della cassa delle ammende ex art. 616, comma 1, cod. proc. pen. deve essere determinata in base a un criterio graduale, ancorato alle ragioni della statuizione, potendosi addivenire al suo aumento fino al triplo nel caso in cui i profili di inammissibilità rilevati assumano considerevole valenza o attribuiscano all'impugnazione natura "temeraria". (In motivazione, la Corte ha precisato che quest'ultima condizione sussiste laddove i motivi di gravame siano fondati su dati di fatto totalmente smentiti dalla realtà processuale o, addirittura, inesistenti, ovvero in ipotesi di "abuso del processo").

Implicazioni Pratiche della Sentenza

Le conseguenze pratiche di questa sentenza sono molteplici e meritano attenzione:

  • Incoraggiamento a una maggiore responsabilità da parte degli avvocati e delle parti coinvolte nel processo.
  • Possibilità di sanzioni più severe in caso di ricorsi temerari, a tutela della correttezza del processo.
  • Chiarezza nella definizione dei criteri di quantificazione delle sanzioni, contribuendo a una maggiore prevedibilità nelle decisioni giuridiche.

È fondamentale che gli avvocati e le parti considerino attentamente le motivazioni alla base di un ricorso, al fine di evitare sanzioni che potrebbero risultare onerose. La Corte, con questa sentenza, ha segnato un passo importante verso un processo penale più equo e responsabile.

Conclusioni

In conclusione, la sentenza n. 45862 del 2024 rappresenta un importante punto di riferimento per la prassi giuridica in materia di inammissibilità dei ricorsi e sanzioni pecuniarie. Gli operatori del diritto devono prestare attenzione a queste indicazioni per garantire la legittimità delle proprie azioni in sede di ricorso, evitando così di incorrere in sanzioni pesanti e contribuendo a un processo più equo e giusto.

Studio Legale Bianucci