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Commento alla sentenza Cass. pen., Sez. I, n. 41905 del 2023: Associazioni di tipo mafioso e estorsione

La sentenza della Corte di Cassazione n. 41905 del 2023 offre un'importante occasione di riflessione riguardo all'applicazione delle norme su associazione mafiosa ed estorsione. In questo caso, A.A. e B.B. hanno impugnato le condanne ricevute, rispettivamente per favoreggiamento e associazione mafiosa, ma la Corte ha rigettato i ricorsi, evidenziando l'importanza delle prove e delle motivazioni giuridiche.

Il contesto della sentenza

La Corte d'Appello di Palermo aveva confermato le condanne emesse in primo grado, stabilendo che B.B. avesse operato attivamente all'interno di un'associazione mafiosa, in particolare nella famiglia dell'Arenella, mentre A.A. era stato riconosciuto colpevole di favoreggiamento. La Corte ha argomentato che le condotte dei ricorrenti avevano contribuito a eludere le indagini delle forze dell'ordine, con particolare riferimento all'organizzazione di incontri tra affiliati del sodalizio mafioso.

La consapevolezza in capo all'imputato circa la caratura criminale di D.D. e la previsione circa il probabile monitoraggio delle Forze dell'ordine costituiscono elementi che offrono prova della idoneità delle condotte accertate a far eludere le indagini.

Elementi di prova e motivazioni giuridiche

La Corte ha rimarcato l'importanza della prova della consapevolezza da parte degli imputati riguardo alla natura mafiosa delle loro azioni. In particolare, è stato evidenziato che A.A. fosse a conoscenza del contesto criminale in cui operava e che, attraverso le sue condotte, avesse fornito un vantaggio all'associazione mafiosa. La Corte ha applicato il principio di diritto secondo cui il favoreggiamento può integrare l'aggravante dell'agevolazione mafiosa quando l'imputato consapevolmente aiuta a sottrarsi alle ricerche dell'autorità un capoclan.

  • Riconoscimento della partecipazione attiva di B.B. nelle attività delittuose.
  • Valutazione della consapevolezza di A.A. circa le attività mafiose.
  • Importanza delle intercettazioni come prova fondamentale nel processo.

Conclusioni

La sentenza n. 41905 del 2023 della Corte di Cassazione sottolinea l'importanza della prova concreta e della motivazione giuridica nel contrasto alla criminalità organizzata. Essa ribadisce che, per configurare il reato di favoreggiamento, è fondamentale dimostrare la consapevolezza dell'imputato riguardo alla natura criminale dei soggetti coinvolti. La decisione rappresenta un importante precedente nella lotta contro le associazioni mafiose, evidenziando come il sistema giudiziario italiano continui a perseguire con fermezza tali reati.