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Analisi della Sentenza Cass. pen., Sez. V, n. 8928 del 2024: Concorso Esterno in Associazione Mafiosa

La recente sentenza della Corte di Cassazione, Sez. V, n. 8928 del 29 febbraio 2024, offre un'importante riflessione sulla definizione e le implicazioni del concorso esterno in associazione mafiosa. La decisione riguarda il caso di A.A., accusato di aver fornito supporto a Cosa Nostra, e analizza le prove che giustificano l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere.

Contesto e motivazioni della sentenza

Il Tribunale di Palermo aveva confermato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere, evidenziando come A.A. avesse svolto un ruolo significativo nel garantire comunicazioni tra membri di Cosa Nostra e nel mettere a disposizione i suoi esercizi commerciali per incontri riservati. La Corte di Cassazione, nel respingere il ricorso dell'indagato, ha ribadito che l'elemento di gravità indiziaria era ben fondato.

La verifica del nesso causale deve essere compiuta ponendo in diretta relazione eziologica l'evento con la condotta atipica del concorrente.

Le censure mosse dalla difesa

Nel ricorso, la difesa di A.A. ha presentato diverse censure, sostenendo la mancanza di prove sufficienti per configurare il concorso esterno. In particolare, sono state evidenziate:

  • La presunta assenza di riservatezza negli incontri avvenuti nei locali commerciali di A.A.
  • Il rapporto amicale con C.C., ritenuto non indicativo di un coinvolgimento mafioso.
  • La mancanza di prove concrete di pericolo di recidiva che giustificassero la custodia cautelare.

Tuttavia, la Corte ha respinto queste argomentazioni, sostenendo che il Tribunale di Riesame avesse fornito una motivazione esaustiva e priva di vizi logici, dimostrando la sussistenza di un nesso causale tra le azioni di A.A. e il rafforzamento dell'organizzazione mafiosa.

Implicazioni giuridiche e conclusioni

Questa sentenza non solo riafferma i principi giuridici riguardanti il concorso esterno in associazione mafiosa, ma chiarisce anche le modalità di applicazione delle misure cautelari. La Corte ha sottolineato l'importanza di considerare il contributo attivo fornito dall'indagato all'organizzazione mafiosa, evidenziando che anche la semplice disponibilità di spazi commerciali per incontri riservati possa costituire un reato.

In conclusione, la sentenza n. 8928 del 2024 rappresenta un ulteriore passo nella lotta contro la criminalità organizzata, evidenziando come anche le condotte apparentemente neutre possano rivelarsi fondamentali per il mantenimento delle strutture mafiose. È fondamentale, pertanto, che gli operatori del diritto prestino la massima attenzione a tali dinamiche nella valutazione dei casi di concorso esterno.

Conclusioni

La sentenza della Corte di Cassazione analizzata dimostra l'importanza di una corretta interpretazione delle norme relative al concorso esterno in associazione mafiosa. Essa fornisce una guida utile per la valutazione delle condotte di soggetti che, pur non essendo parte integrante di un'organizzazione mafiosa, contribuiscono in modo significativo alla sua operatività.