La sentenza n. 36716 del 14 maggio 2024, depositata il 2 ottobre 2024, rappresenta un'importante pronuncia della Corte di Cassazione in materia di reati contro l'incolumità pubblica. In particolare, il provvedimento si concentra sulla contravvenzione prevista dall'art. 703 del codice penale, riguardante le accensioni ed esplosioni pericolose. Analizziamo i punti salienti di questa decisione e il suo impatto nel contesto giuridico italiano.
La Corte ha ribadito che la contravvenzione di cui all'art. 703 codice penale ha natura di reato di pericolo concreto. Ciò significa che non è sufficiente dimostrare la commissione di un atto pericoloso, ma è necessario accertare l'idoneità del mezzo utilizzato a ledere la vita o l'incolumità delle persone. Nel caso specifico, si trattava dell'accensione di un fumogeno lanciato sulla pubblica via. La Corte ha ritenuto insufficiente la motivazione della sentenza di merito, che non aveva fornito dettagli adeguati sulla tipologia e le caratteristiche del fumogeno in questione.
Accensioni ed esplosioni pericolose - Reato di pericolo concreto - Conseguenze - Fattispecie. La contravvenzione di cui all'art. 703 cod. pen. ha natura di reato di pericolo concreto, sicché per la sua configurabilità è necessario accertare l'idoneità del mezzo utilizzato per provocare le accensioni e le esplosioni a ledere la vita o l'incolumità delle persone. (Fattispecie relativa all'accensione di un fumogeno, poi lanciato sulla pubblica via, in cui la Corte ha ritenuto insufficiente la motivazione della sentenza di merito, che non ne aveva illustrato tipologia e caratteristiche).
Questa sentenza ha implicazioni significative non solo per il caso specifico, ma anche per la giurisprudenza futura. La necessità di dimostrare l'idoneità del mezzo utilizzato per provocare pericoli è un criterio fondamentale che potrebbe influenzare altri casi simili. In particolare, i giudici dovranno prestare maggiore attenzione alla tipologia e alle caratteristiche dei mezzi impiegati, evitando sentenze basate su motivazioni generiche.
In conclusione, la sentenza n. 36716 del 2024 della Corte di Cassazione sottolinea l'importanza di un'analisi approfondita e precisa dei mezzi utilizzati per la commissione di reati di pericolo concreto. Questa decisione non solo chiarisce le modalità di accertamento della contravvenzione, ma pone anche l'accento sulla necessità di una motivazione adeguata da parte dei giudici di merito. Sarà interessante osservare come questa pronuncia influenzerà le future decisioni in materia di reati contro l'incolumità pubblica.