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Analisi della Sentenza Cass. pen. n. 3743 del 2024: Ricettazione e Autoriciclaggio

La sentenza n. 3743 del 2024 della Corte Suprema di Cassazione affronta tematiche cruciali nel diritto penale, in particolare riguardo ai reati di riciclaggio e autoriciclaggio. I ricorrenti, A.A. e B.B., si sono trovati coinvolti in una complessa vicenda giuridica che solleva interrogativi sulla motivazione delle condanne e sulla corretta applicazione delle norme.

Contesto e Svolgimento del Processo

La Corte d'appello di Torino, con sentenza del 19 dicembre 2022, aveva riformato parzialmente la condanna inflitta ai due imputati, riconoscendo la continuazione tra i reati e rideterminando le pene. A.A. ha contestato la mancanza di motivazione riguardo all'individuazione del reato più grave, mentre B.B. ha sollevato questioni sulla competenza territoriale e sull'applicazione dell'articolo 648-ter.1 del codice penale.

In tema di riciclaggio, il reato si considera consumato ove si realizza il primo atto, ancorché costituente un segmento della condotta tipica.

Le Motivazioni della Corte

La Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso di A.A., sottolineando che le doglianze relative alla mancanza di motivazione sulla pena concordata non rientrano tra i casi ammessi per il ricorso in cassazione. D'altra parte, il ricorso di B.B. è stato rigettato, evidenziando che la competenza per territorio era correttamente individuata e che le condotte di autoriciclaggio non erano meritevoli di non punibilità.

  • La Corte ha ritenuto che l'attività di autoriciclaggio comportasse un'ampia attività decettiva, escludendo l'applicazione della clausola di non punibilità.
  • Sono stati confermati i principi della necessità di una motivazione specifica per gli aumenti di pena in caso di reati continuati, come stabilito dalla sentenza Pizzone.

Implicazioni Giuridiche

Questa sentenza rappresenta un'importante conferma dei principi giuridici riguardanti la motivazione della pena e la competenza territoriale. La Corte ha ribadito che la motivazione deve essere chiara e specifica, specialmente in presenza di reati complessi come il riciclaggio. Inoltre, si conferma che l'inosservanza delle disposizioni sulla competenza territoriale può essere contestata solo se l'atto di accusa è chiaro e circostanziato.

Conclusioni

La sentenza n. 3743 del 2024 offre spunti di riflessione importanti per la pratica legale, sottolineando la necessità di una motivazione rigorosa e dettagliata nelle decisioni giurisdizionali. Gli avvocati devono prestare particolare attenzione alle modalità di presentazione dei ricorsi e alla definizione dei reati contestati, per garantire una difesa efficace e ben articolata.