Analisi della Sentenza n. 26628 del 2024: Riflessioni sul Reato di Strage Politica

La sentenza n. 26628 del 24 aprile 2024, emessa dalla Corte Costituzionale, rappresenta un importante intervento sul tema del reato di strage "politica" previsto dall'articolo 285 del Codice Penale. Questo articolo, nonostante preveda una pena fissa dell'ergastolo, ha sollevato interrogativi sulla possibilità di modulare la risposta sanzionatoria in base alla gravità del fatto e al grado di colpevolezza dell'imputato. La Corte, rigettando la questione di legittimità costituzionale, ha fornito chiarimenti fondamentali, che analizzeremo di seguito.

Il Reato di Strage Politica e la Questione di Legittimità Costituzionale

Il reato di strage politica è un tema delicato e complesso, spesso al centro di dibattiti giuridici e sociali. La Corte ha dichiarato manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale sollevata in riferimento agli articoli 3 e 27 della Costituzione, riguardante l'art. 285 c.p. Questo articolo, prevedendo una pena fissa, non consente al giudice di adeguare la sanzione in base alla gravità del fatto. Tuttavia, la Corte ha sottolineato che l'applicabilità delle circostanze attenuanti può consentire una certa flessibilità nella determinazione della pena.

E' manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale, sollevata in rapporto agli artt. 3 e 27 Cost., dell'art. 285 cod. pen., nella parte in cui, prevedendo la pena fissa dell'ergastolo, non consente al giudice di adeguare la risposta sanzionatoria alla differente gravità del fatto e al diverso grado di colpevolezza sotteso all'intera gamma di comportamenti riconducibili alla fattispecie incriminatrice. (In motivazione, la Corte ha precisato che l'applicabilità della diminuente di cui all'art. 311 cod. pen. e delle altre circostanze attenuanti comuni al delitto di strage "politica", divenuta possibile anche in rapporto di prevalenza sulla recidiva reiterata per effetto della sentenza della Corte costituzionale n. 94 del 2023, permette al giudice di modulare la pena, proporzionandola alla offensività del fatto).

Implicazioni della Sentenza

Questa sentenza ha importanti implicazioni per il sistema penale italiano. Infatti, il riconoscimento della possibilità di applicare le circostanze attenuanti rappresenta un passo significativo verso una maggiore equità nella giustizia penale. In questo contesto, è fondamentale analizzare alcuni aspetti chiave:

  • Modulazione della Pena: La sentenza chiarisce che, nonostante l'ergastolo sia una pena fissa, il giudice ha la facoltà di considerare le circostanze attenuanti per modulare la pena in base all'offensività del fatto.
  • Riconoscimento della Colpevolezza: La Corte ha evidenziato l'importanza di differenziare i vari comportamenti e il grado di colpevolezza, consentendo una risposta penale più adeguata e proporzionata.
  • Giurisprudenza Rilevante: La sentenza si inserisce in un contesto giurisprudenziale più ampio, richiamando decisioni precedenti che hanno influito sulla possibilità di attenuare le pene in specifiche circostanze.

Conclusioni

In conclusione, la sentenza n. 26628 del 2024 rappresenta un'importante riflessione sulla necessità di una giustizia penale equa e proporzionata. La decisione della Corte Costituzionale di rigettare la questione di legittimità costituzionale relativa all'ergastolo per il reato di strage politica evidenzia l'importanza di considerare le specifiche circostanze di ogni caso. L'approccio della Corte, che permette una modulazione della pena, offre una risposta più adeguata alle complesse dinamiche legate ai reati di strage, contribuendo a un sistema giuridico più giusto e umano.

Studio Legale Bianucci