Commento alla Sentenza n. 25375 del 2023: Impugnazione e Riabilitazione nelle Misure di Prevenzione Personali

La recente sentenza n. 25375 del 4 aprile 2023, depositata il 13 giugno 2023, della Corte di Appello di Catania, offre spunti interessanti per comprendere la complessità delle misure di prevenzione personali e il loro impatto sul diritto alla riabilitazione. In particolare, la Corte si è espressa sulla possibilità di impugnazione dei provvedimenti relativi a queste misure, chiarendo alcuni aspetti procedurali fondamentali.

La questione della riabilitazione e le misure di prevenzione

La riabilitazione rappresenta un istituto giuridico di fondamentale importanza, volto a reinserire nella società un soggetto che ha subito sanzioni penali o misure di prevenzione. In questo contesto, l'articolo 70 del d.lgs. 6 settembre 2011, n. 159, stabilisce che le misure di prevenzione personali possono essere oggetto di richiesta di riabilitazione. Tuttavia, la Corte di Appello ha chiarito che il provvedimento che decide su tale istanza è impugnabile mediante opposizione.

(TASSATIVITA') - Misure di prevenzione personali - Richiesta di riabilitazione - Provvedimento della corte di appello - Mezzo di impugnazione - Opposizione - Conseguenze. Il provvedimento con cui la corte di appello decide - "de plano" o all'esito di irrituale anticipazione del contraddittorio in udienza camerale ex art. 666 cod. proc. pen. - sull'istanza di riabilitazione relativa a misure di prevenzione personali ai sensi dell'art. 70 del d.lgs. 6 settembre 2011, n. 159, è impugnabile mediante opposizione. (In applicazione del principio, la Corte, riqualificato come opposizione il ricorso presentato avverso detto provvedimento, ha disposto la trasmissione degli atti al giudice "a quo").

Implicazioni della sentenza

La sentenza in esame si basa su un principio di tassatività riguardante i mezzi di impugnazione, che rappresenta un aspetto cruciale del diritto processuale penale. La Corte ha stabilito che un provvedimento di riabilitazione, qualora emesso in modo non conforme, può essere contestato attraverso un'opposizione. Questa disposizione è di particolare rilevanza poiché garantisce al soggetto interessato un ulteriore grado di tutela giuridica, evitando che decisioni potenzialmente lesive dei diritti fondamentali possano rimanere definitive senza alcuna possibilità di revisione.

  • Il procedimento di opposizione deve essere avviato presso il giudice "a quo";
  • La Corte ha sottolineato l'importanza del contraddittorio per garantire equità nel processo;
  • La decisione della Corte di Appello ha una valenza significativa per i casi futuri riguardanti la riabilitazione.

Conclusioni

La sentenza n. 25375 del 2023 rappresenta un passo importante nella giurisprudenza italiana riguardante le misure di prevenzione personali e la riabilitazione. Essa chiarisce in modo inequivocabile che i provvedimenti della Corte di Appello in materia di riabilitazione sono impugnabili, garantendo così una maggiore tutela dei diritti del soggetto coinvolto. È fondamentale che i professionisti del diritto prendano atto di queste indicazioni, per poter assistere al meglio i propri clienti e garantire che le decisioni della giustizia siano sempre giuste e rispettose dei diritti fondamentali.

Studio Legale Bianucci