La recente sentenza della Corte di Cassazione, n. 14209 del 2023, ha riacceso il dibattito sulla responsabilità della Pubblica Amministrazione (P.A.) in relazione alle immissioni acustiche intollerabili. In particolare, il caso trattato ha coinvolto i coniugi A.A. e B.B., che hanno denunciato il Comune per il disturbo arrecato da schiamazzi notturni, sollevando interrogativi cruciali riguardo alla giurisdizione e ai doveri della P.A. di garantire la quiete pubblica.
I coniugi A.A. e B.B. avevano chiesto l’intervento del Comune per far cessare le immissioni di rumore provenienti dagli avventori di esercizi commerciali, sostenendo che tali disturbi violassero il loro diritto alla salute e alla quiete. La Corte d’Appello di Brescia, tuttavia, aveva rigettato le loro istanze, ritenendo che la P.A. non fosse tenuta a intervenire senza una specifica disposizione di legge che imponesse un controllo attivo sulla via pubblica.
La Corte di Cassazione ha stabilito che la responsabilità della P.A. deve essere valutata anche in base al principio del neminem laedere, con particolare riferimento alla tutela dei diritti fondamentali dei cittadini.
La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso dei coniugi, ha sottolineato che la P.A. deve rispettare le regole tecniche e i canoni di diligenza nella gestione dei beni pubblici. Questo significa che, di fronte a immissioni intollerabili, i cittadini hanno il diritto di chiedere non solo il risarcimento dei danni ma anche l’adozione di misure preventive.
La decisione della Corte ha importanti implicazioni per la giurisprudenza italiana. In particolare, essa chiarisce che:
Questa sentenza rappresenta un passo significativo verso una maggiore responsabilizzazione della P.A. e un riconoscimento dei diritti dei cittadini, specialmente in contesti di disturbo acustico. La Corte ha chiarito che non è sufficiente fare riferimento a un generico dovere di garantire la quiete pubblica, ma è necessario un intervento concreto e misurabile.
In conclusione, la sentenza n. 14209 del 2023 della Corte di Cassazione segna un importante punto di riferimento per i diritti dei cittadini contro le immissioni intollerabili. Essa sottolinea che la responsabilità della P.A. non può essere elusa e che i cittadini hanno il diritto di attendere misure efficaci per la tutela della loro salute e del loro ambiente. Questo caso potrebbe costituire un precedente importante per future controversie simili, rafforzando il principio che la P.A. deve agire in modo proattivo per garantire la qualità della vita dei cittadini.