Interessi ultralegali nei contratti bancari: commento all'Ordinanza n. 16456 del 2024

Il mondo dei contratti bancari è caratterizzato da numerosi aspetti tecnici che spesso possono risultare complessi per i consumatori. La recente Ordinanza n. 16456 del 13 giugno 2024 della Corte di Cassazione offre spunti interessanti riguardo alla determinazione degli interessi ultralegali. In particolare, la sentenza chiarisce che la misura del tasso di interesse non deve necessariamente essere espressa in cifre, ma può essere determinata attraverso elementi esterni e criteri prestabiliti, a condizione che questi siano oggettivamente identificabili.

Il principio stabilito dalla Corte

Secondo la Corte, ai fini della validità della pattuizione scritta degli interessi ultralegali, non è richiesta la mera indicazione numerica del tasso di interesse. Questo aspetto è cruciale, poiché permette una maggiore flessibilità nella redazione dei contratti bancari. La sentenza specifica che è possibile fare riferimento a criteri oggettivi e a elementi esterni, purché questi non siano unilateralmente determinati dalla banca e siano funzionali alla concreta determinazione del tasso stesso.

In genere. In tema di contratti bancari, ai fini della prova della pattuizione per iscritto degli interessi ultralegali, la misura del tasso di interesse non deve necessariamente essere indicata con un indicatore numerico, ma ben può essere determinata attraverso il richiamo a criteri prestabiliti e a elementi estrinseci, purché oggettivamente individuabili, non unilateralmente determinati dalla banca e funzionali alla concreta determinazione del tasso stesso; analoga regola vale con riguardo all'obbligo di indicare il tasso di interesse previsto dall'art. 117, comma 4, TUB. (In applicazione del principio, la S.C. ha confermato la sentenza di merito che aveva ritenuto che il TAN del finanziamento, pur non indicato numericamente nel contratto, potesse essere determinato sulla scorta del riportato TAEG e di altri valori contenuti nel contratto).

Le implicazioni per i consumatori e le banche

Questa decisione ha rilevanti ripercussioni sia per i consumatori che per le istituzioni finanziarie. In primo luogo, i consumatori dovrebbero prestare attenzione ai criteri utilizzati per determinare gli interessi, assicurandosi che siano chiari e comprensibili. Dall'altra parte, le banche sono chiamate a una maggiore trasparenza nella redazione dei contratti, evidenziando i criteri di calcolo degli interessi in modo che il cliente possa facilmente comprenderli.

  • Chiarezza nella comunicazione: è fondamentale che le banche espongano chiaramente le condizioni relative agli interessi nei contratti.
  • Diritti del consumatore: i clienti devono essere tutelati e informati adeguatamente riguardo alle condizioni contrattuali.
  • Normative europee: il rispetto delle normative europee in tema di trasparenza nella pubblicità e nelle comunicazioni commerciali è essenziale.

Conclusioni

In conclusione, l'Ordinanza n. 16456 del 2024 rappresenta un importante passo avanti nella tutela dei diritti dei consumatori in ambito bancario. Il principio stabilito dalla Corte di Cassazione offre nuove opportunità per la definizione degli interessi ultralegali, favorendo una maggiore flessibilità, ma richiede anche un impegno maggiore da parte delle banche nella trasparenza contrattuale. Gli operatori del settore sono quindi chiamati a una riflessione su come migliorare la comunicazione delle condizioni contrattuali, garantendo al contempo la protezione dei diritti dei consumatori.

Studio Legale Bianucci