Ordinanza n. 16446 del 2024: La natura sostanziale del provvedimento di estinzione in appello

Nel panorama giuridico italiano, la sentenza n. 16446 del 13 giugno 2024, emessa dalla Corte di Cassazione, si distingue per la sua rilevanza in materia di provvedimenti di estinzione nei giudizi di appello. La Corte ha chiarito che un provvedimento di estinzione, emesso in forma di ordinanza, deve essere considerato come una sentenza sostanziale, e pertanto deve essere firmato dal presidente e dal giudice relatore. Questa decisione porta a riflessioni importanti sulle modalità di validità dei provvedimenti giudiziari e sulla loro corretta attuazione.

La natura sostanziale della sentenza di estinzione

Il provvedimento emesso dalla Corte di Cassazione chiarisce che l'estinzione del processo non è un atto di mera chiusura, ma possiede una natura sostanziale. Ciò significa che l'ordinanza che dichiara l'estinzione del processo implica una decisione che ha effetti giuridici rilevanti, equiparabili a quelli di una sentenza. Questo aspetto è cruciale per garantire la certezza del diritto e il rispetto delle garanzie processuali.

La necessità della sottoscrizione

Giudizio di appello - Provvedimento di estinzione - Natura sostanziale di sentenza - Sottoscrizione del presidente e del relatore - Necessità. Il provvedimento, emesso in forma di ordinanza, con il quale il giudice collegiale di appello dichiari l'estinzione del processo, ha natura sostanziale di sentenza ed è pertanto necessario, ai fini della sua validità, che esso sia sottoscritto dal presidente e dal giudice relatore, salvo che il presidente sia anche il relatore e l'estensore del provvedimento.

La Corte ha sottolineato che la sottoscrizione del presidente e del relatore è una condizione necessaria per la validità del provvedimento. Questo aspetto è in linea con quanto previsto dall'articolo 132 del Codice di Procedura Civile, il quale stabilisce i requisiti formali delle sentenze. La mancata osservanza di questa formalità potrebbe portare all'invalidità del provvedimento stesso, creando incertezze giuridiche e possibili contenziosi.

Implicazioni pratiche della sentenza

  • Rafforzamento della certezza del diritto, garantendo che ogni provvedimento di estinzione rispetti le formalità richieste.
  • Possibilità per le parti di contestare la validità di un provvedimento non firmato, ampliando le tutele processuali.
  • Chiarificazione del ruolo del presidente e del relatore nella fase di estinzione del processo.

In conclusione, l'ordinanza n. 16446 del 2024 rappresenta un importante passo avanti nella definizione delle regole procedurali riguardanti i provvedimenti di estinzione nei giudizi di appello. Essa non solo chiarisce la natura sostanziale di tali atti, ma stabilisce anche la necessità della sottoscrizione, tutelando così i diritti delle parti coinvolte.

Conclusioni

Le conseguenze di questa sentenza si estendono oltre il singolo caso, influenzando la prassi giudiziaria e le strategie legali future. È fondamentale per gli operatori del diritto prestare attenzione a queste disposizioni, al fine di garantire un processo giuridico equo e trasparente.

Studio Legale Bianucci