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La sentenza Cass. civ., Sez. I, Ord. n. 3772/2024 e il diritto di cronaca

La recente ordinanza della Corte di Cassazione, n. 3772 del 12 febbraio 2024, offre spunti di riflessione importanti sul delicato equilibrio tra il diritto di cronaca e la tutela della reputazione. La sentenza si inserisce in un contesto di crescente attenzione verso i diritti individuali in relazione alle notizie pubblicate dai media, sottolineando come la verità e l'interesse pubblico possano giustificare la divulgazione di informazioni potenzialmente dannose.

Il caso in esame

La controversia nasce da un articolo pubblicato nel 2008 sul quotidiano "La Repubblica", che coinvolgeva un noto imprenditore e un magistrato. La Corte d'appello di Napoli aveva inizialmente accolto la richiesta di risarcimento danni da parte di D.D., figlia dell'imprenditore, condannando il Gruppo Editoriale L'Espresso Spa e i giornalisti coinvolti. Tuttavia, la Corte ha dovuto valutare se la diffusione delle notizie fosse giustificata dal diritto di cronaca, applicando l'esimente di cui all'articolo 51 del codice penale.

La Corte ha ritenuto non configurabile il reato di diffamazione a mezzo stampa, essendo sussistenti i presupposti per l'applicazione dell'esimente del diritto di cronaca.

I criteri di liquidazione del danno non patrimoniale

Un aspetto cruciale della sentenza riguarda la quantificazione del danno non patrimoniale. La Corte d'appello aveva inizialmente liquidato un risarcimento di Euro 3.000,00, cifra che la Cassazione ha ritenuto inadeguata. La giurisprudenza, in particolare le tabelle elaborate dal Tribunale di Milano, forniscono criteri per una liquidazione equa, tenendo conto di vari fattori:

  • La notorietà del diffamante e del diffamato;
  • La natura della condotta diffamatoria;
  • Le conseguenze sull'attività professionale e sulla vita del diffamato.

La Cassazione ha evidenziato che la Corte d'appello non ha adeguatamente motivato la scelta di considerare il danno come di "media gravità", nonostante l'avvocato D.D. non fosse un professionista noto al momento dei fatti. Questo ha portato alla decisione di rinviare la causa per una nuova valutazione.

Conclusioni

La sentenza Cass. civ., Sez. I, Ord. n. 3772/2024 rappresenta un importante passo nella giurisprudenza riguardante la diffamazione a mezzo stampa e il diritto di cronaca. Essa sottolinea l'importanza di una valutazione equilibrata tra la libertà di informazione e la protezione della reputazione. Per i professionisti del settore legale e per i media, è fondamentale comprendere i criteri di liquidazione del danno e come essi possano variare a seconda delle circostanze specifiche del caso. La decisione finale della Corte d'appello di Napoli, in seguito al rinvio, sarà attesa con interesse per capire come verrà applicato il principio di equità nella liquidazione dei danni.